Emergenza Coronavirus, la BCC di Bellegra ha sospeso il 20 percento dei mutui dei suoi clienti per un importo pari a 26 milioni di euro

Oltre 26 su 120 milioni erogati  per la  sospensione dei mutui fino a settembre, di cui 15 milioni alle imprese ed a una decina di comuni per i quali la BCC di Bellegra funge anche tesoriere. 11,5 milioni invece sono stati sospesi alle famiglie. 

Sono invece un centinaio le pratiche da 25.000 euro per i prestiti garantiti dallo Stato lavorate ed un cinquantina alla famiglie per importi molto più bassi. Poca la cassa integrazione richiesta con la necessità che forse è stata “annullata” dal prestito minimo di 3.000 euro.

Questi sono i dati in via di perfezionamento e ci sono ancora 2,5 milioni da erogare a seguito del decreto liquidità emanato dal governo Conte per il sostegno alle imprese a causa della pandemia del Covid 19, che ha “inchiodato” l’Italia in casa

 “ Noi siamo una banca locale nata dalla gente circa 60 anni fa– ci dice il direttore Generale dott. Antonio Ciani- e per questo ci sentiamo vicini alle famiglie, che sono il perno dell’economia. Noi ci siamo resi disponibili a dare anche solidarietà, ma le vere soluzioni non sono quelle di oggi, saranno quelle del futuro prossimo.

Noi abbiamo attivato il 20 percento degli impieghi per dare un sostegno vero al fine di far crescere il territorio, ma quello che ci ha sorpreso-  aggiunge il direttore – è anche l’aumento  di raccolta di circa quattro milioni in più in questi sei mesi dell’anno 2020″.

Questo è il vero valore della banca di vicinanza che conosce le famiglie e che è in grado di stare vicino alle famiglie. “Nei nostri paesi siamo stati fortunati – aggiunge il dirigente – perché siamo tutti una famiglia in quanto riusciamo a capire la tranquillità della famiglia, poiché il nostro valore è veramente la famiglia

La zona in cui opera questo istituto nato a Bellegra, una sessantina di anni fa, è una zona davvero dimenticata da tutti poiché è alla periferia a Sud di Roma e opera principalmente sul territorio della valle dell’Aniene, zone prive di industrie ma ricche del valore familiare che vivono di lavoro. Ecco il vero compito della istituzione bancaria locale rafforzata dall’enciclica della “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII nativo della vicina Carpineto Romano e sempre più attuale, è di stare vicino alle “nostre famiglie” per indicare tutta la zona in cui opera questa importante istituzione che le sue cinque filiali poste nell’alta valle dell’Aniene e soprattutto ad Olevano Romano, che è in un certo senso il perno per la fiorente agricoltura che si è sviluppata in questo paese grazie alla DOC che è stata concessa al vino ed a decine di famiglie che hanno impostato il loro modo di vivere.

I paesi con i quali opera sono quelli che gravitano sulle filiali di Bellegra, Olevano Romano, San Vito Romano, Gerano e Genazzano paesi alla periferia di Roma, troppo lontani dalla capitale, ma che hanno una economia sana grazie soprattutto alle famiglie, che sono il vero perno dell’economia locale. E’ questa come pure evidenziano i dati, una banca in crescita e con oltre 1600 soci  che da dicembre 2018 aderisce al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, il più grande gruppo bancario italiano di questo tipo con 142 Banche di Credito Cooperativo dislocate su 1700 comuni in una rete di oltre 2600 sportelli, più di 4 milioni di clienti, 750 mila soci, con attivi per 153 miliardi di euro e fondi propri per 11 miliardi di euro: un gruppo bancario che in Italia si colloca al terzo posto per numero di sportelli ed al quarto per attivi.

Giancarlo Flavi

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