Negli scorsi giorni abbiamo riportato la notizia sulla richiesta di decadenza del Consigliere comunale di Labico Antonio Dell’Omo formulata al presidente del Consiglio labicano da parte del gruppo consigliare Tradizione e Progresso. Dell’Omo, che è stato il candidato sindaco del gruppo richiedente, ci ha inviato la seguente nota stampa per cercare di spiegare le motivazioni delle sue assenze in Consiglio comunale.
La nota del Consigliere di Labico, Dell’Omo
«Il Consigliere Galli unitamente alla signora Casaldi ha chiesto la mera applicazione della norma statutaria per le assenze del sottoscritto dalle sedute consiliari. Assenze la cui motivazione è nota allo stesso in quanto da me più volte informato nel merito, e sopratutto sul fatto che adempiendo comunque al mio mandato in questi ultimi 10 mesi sono stato tutt’altro che inattivo. Non ho pubblicizzato nulla di quanto da me fatto da Agosto 2019 (ma come anche prima), perché quel mese, citato proprio nella richiesta, rappresenta lo spartiacque definitivo di quella che per me è stata integrazione definitiva della presa d’atto della situazione a livello locale».
«Precedentemente per aver semplicemente fatto rispettare la legge sono stato bersaglio di infamanti e incivili insulti a mezzo social da parte di decine di persone. Di cui la curiosità sarebbe ancora oggi capire da dove promanava tutto quello stracciarsi le vesti. Ad Agosto 2019, proprio fine Agosto 2019, ho ricevuto la nota missiva corredata non certo di 3 caramelle, ma di 3 proiettili. E visto che ormai un anno è passato posso anche riferire che all’interno era fatto esplicito riferimento a mie “denunce” ed “attacchi” con chiaro invito ad andare via da Labico. Quindi abbastanza chiara sull’alveo di maturazione del gesto che posso sicuramente, visto che nessun’altra situazione lavorativa o personale mi può far pensare a tanto affetto, affermare essere maturato nell’ambito della mia attività locale che avrà stuzzicato “l’animo sensibile” di qualcuno» .
Le dichiarazioni del Consigliere comunale
«Mie ipotesi, per carità, ma che quando si parla della sicurezza propria e dei propri familiari per un’attività sicuramente che non è tra i primi pensieri a casa propria fa riflettere. Perché poi si passa cosi al punto cardine, ovvero a quello che l’8/11/2019 rappresentavo al Prefetto di Roma. Al quale citavo situazioni documentali per le quali si riteneva non sussistere da parte del sottoscritto (e nessuno sino ad ora formalmente mi ha risposto che tali eccezioni erano false/mendaci/o meramente supposte) il minimo rispetto delle condizioni essenziali per poter assolvere al proprio mandato, operando un atto di protesta informale (non è previsto da nessuna legge vigente) di remissione del mandato al Prefetto medesimo. Con la rappresentazione che non si sarebbe avuta da allora in poi con l’ente comune di Labico alcuna interlocuzione (cosa esplicitata in più occasioni al consigliere Galli), nota dell’8/11 che solo in questi giorni ho scoperto essere nota appunto al Sindaco di Labico ed all’ente proprio dal mese di novembre in quanto trasmessagli dalla Prefettura. Con il Sindaco che nulla ha fatto per quantomeno cercare un chiarimento laddove ci fossero stati dei fraintendimenti, ma che si apprestava a riferire al Prefetto che si riservava di intraprendere con il suo gruppo di maggioranza azioni a tutela dell’immagine dell’ente. Cosa che invito caldamente a fare sia a lui che alla sua maggioranza, visto che come è noto al sindaco di Labico, non ho alcuna remora al contraddittorio davanti ad eventuali autorità giudiziarie ed amministrative, e documentazione corredata di ricevute pec alla mano. Sono proprio curioso di discutere con lui e la sua maggioranza nelle opportune sedi cosa si sia riservato di valutare in fatto ed in diritto su quanto riferito al Prefetto di Roma dallo scrivente».
L’emergenza Covid ha rallentato le operazioni
«La situazione COVID poi ovviamente ha travolto tutto, comprese ulteriori ed eventuali azioni che mi ero riservato di intraprendente nella primavera 2020. Nel contempo, proprio per assolvere al mio mandato, ho continuato ad esercitare richieste di documentazione presso l’ente e società dallo stesso partecipate. Attingendo materiale, che indipendente dal continuo del mio mandato mi consentono di operare valutazioni per ulteriori situazioni che come cittadino, a seguito della mia decadenza sicuramente continuerò ad approfondire. Quanto sopraesposto è stato esplicitato con i particolari e facendo riferimento agli atti di merito al Vicario del Prefetto presso la Prefettura di Roma ove sono stato ricevuto il 3 settembre 2020. Anche in quella sede ho ribadito che non avrò alcun rapporto istituzionale con il Consiglio comunale di Labico sino a quando non saranno ripristinate le prerogative in capo a me come Consigliere. Aderendo in tempi, non si pretende istantanei, ma brevi, a quanto sino ad ora non riscontrato dal 2017 ad oggi da parte dell’Ente».
Il messaggio finale di Antonio Dell’Omo
«Non riscontrerò alcuna richiesta di giustificazioni, già pervenuta dall’ente, in quanto agli atti dello stesso di documentazione che attesta che le assenze non sono riferimento ad una non volontà di adempiere al mandato ce ne è anche troppa. Per quanto riguarda proprio il seggio in Consiglio comunale, tanti auguri a chi ambisce a subentrarvi. Per quanto mi riguarda la definizione ed il seguire situazioni di interesse come cittadino residente nel comune potrò farla anche non essendo nel Consiglio. Visto che la mia eventuale decadenza mediante secca e sterile applicazione letterale della norma statutaria non aggiunge e non sottrae nulla ad un’esperienza che mi ha chiarito davvero molte cose sul funzionamento degli enti locali. E su quelle che sono le incurabili ferite di una nazione come l’Italia e che sicuramente come cittadino mi impone ancora di più di continuare su quanto intrapreso».
«Aggiungo un inciso finale, cosi tutti i lettori potranno valutare. Il consigliere FASANI nel contestarmi le assenze relative alla procedura invocata dal consigliere GALLI e dalla signora CASALDI asserisce di mia assenza al consiglio del 12/8/2019. Cosa non rispondente alla realtà dei fatti in quanto per motivi personali documentati giungevo in ritardo alla seduta. Presenziando comunque a parte della stessa tant’è che vi è pure mio intervento in quella seduta con dichiarazione di merito vista la particolare rilevanza di quanto all’O.D.G.».
Articolo a cura di MANUEL MANCINI
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