La comunità di Bellegra si sta mobilitando per una raccolta firme per iniziare il processo di beatificazione di Padre Giacinto Bracci che morì nel 1967 all’età di 90 anni e che lasciò uno stupendo ricordo tra le genti del posto. Oggi è sepolto nel Sacro Ritiro di Bellegra e sono molte le persone che vengono ancora fargli visita.
Intanto cominciano ad arrivare le prime profezie di alcune veggenze che si sono verificate. Il frate durante la sua vita ha lasciato tanti segni di umiltà e tanti devoti ancora oggi lo ricordano non solo dalle parti di Bellegra ma in tutti i comuni dove è stato da sacerdote. “Ricordi di questo santo uomo per la semplicità e le sue virtù di servo di Dio, perché molti volevano parlare con lui per le consolazioni e le sofferenze e consigli di riappacificazioni – cosi ci scrive Piero Carpentieri – che poi ci racconta anche un episodio che ha riguardato sua nonna. Donna sempre molto devota quando ebbe il suo primo figlio in compagnia della cognata andò a far visita a questo frate e come giunse al convento lui le vide da lontano e prima che gli chiede qualcosa. Lui già sapeva cosa volevano chiedergli (voi volete sapere di questo fanciullo appena nato che avete in braccio e lui gli rispose che questo fanciullo non è tuo ma è di Dio) e, purtroppo, dopo pochissimo tempo morì così come lui aveva detto”. Mia nonna si chiamava Ceci Renata e sua cognata Benigni Rosa mio zio Patrizi Domenico. Di queste storie veritiere ci sono molte testimonianze ed per questo motivo che vogliamo portare avanti una raccolta firma per la “pratica” della Beatificazione da consegnare poi al Vescovo.
Ecco la storia di Padre Giacinto Bracci nacque a Vignanello (Vt) l’11 Luglio 1877, da una famiglia contadina. Accolto nel Ritiro di S. Maria della Salute in Valentano (Vt), il 22 Giugno 1894 vestì l’abito francescano dell’Ordine dei Frati Minori e il 12 Novembre dell’anno successivo emise la professione dei voti religiosi, che confermò solennemente e in perpetuo l’8 Aprile 1899. Compiti gli studi di Filosofia e di Teologia, il 20 Dicembre 1902 a Rieti fu ordinato sacerdote. Nel 1905, dietro sua richiesta, fu collocato di famiglia nel Convento di Bellegra (Rm), dove visse ininterrottamente per circa 40 anni nell’osservanza delle rigide regole di quel Sacro Ritiro, dedito al silenzio, alla preghiera, al ministero del confessionale e all’umile ufficio di questuante, che esercitò nei paesi limitrofi, emulando gli esempi dei Confratelli migliori e acquistando ovunque la stima e la venerazione di quelle popolazioni, le quali ricorrevano a lui fiduciosamente per consigli e preghiere. Raro esempio di obbedienza, durante l’ultimo conflitto bellico, aderendo ai voleri dei Superiori, passò dal “caro nido” di Bellegra (Rm) ad Orte (Vt) dal 1943 al 1944, successivamente a Bolsena (Vt) dal 1944 al 1945 e a Farnese (Vt) dal 1945 al 1948, quindi ancora a Bellegra (Rm), dove rimase fino al 1950, quando ad un nuovo invito dei Superiori, si trasferì al Convento di Sassoferrato (An). Da qui, a causa della sua malferma salute, fu ricoverato prima nell’infermeria provinciale di Pollenza (Mc), poi nel Novembre 1966, nell’infermeria francescana “Regina Apostolorum” presso il Convento di S. Sebastiano alle Catacombe in Roma, dove il 17 Gennaio 1967 alle ore 22:30, terminò la sua vita terrena.
Aveva circa 90 anni di età, 71 di vita francescana, 64 di sacerdozio. Con Padre Giacinto, scompare una tipica figura di religioso francescano, che sembra vissuto fuori del suo tempo; esempio di non comuni virtù, dentro e fuori dal Chiostro, imponendosi al rispetto e all’ammirazione di quanti lo conobbero. Il suo corpo, com’egli aveva desiderato, riposa nella Cappella del Monte Calvario, presso il Sacro Ritiro di Bellegra (Rm) e la sua memoria rimarrà per sempre nel cuore dei numerosi devoti sparsi in diverse regioni italiane. Quindi, chiunque ha conosciuto il frate, è pregato di portare la sua testimonianza al postulatore per la beatificazione. Chi ha notizie in merito può contattare il Sacro Rito di San Francesco di Bellegra.
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