Con l’approvazione del PTPR ( piano territoriale che da le linee guida per gli sviluppi dei paesi) da parte della Regione Lazio sono state salvaguardate solamente le tre zone in grigio (foto in alto) di recupero più intensive della lottizzazione di Monte Scalambra.
Anche se noi siamo convinti che si poteva fare di più per dare una organicità migliore a questa “benedetta” lottizzazione che, comunque sia, dovrà vedere una fine perché è una storia partita nel lontano 1963 e non può certamente andare avanti all’infinito. Qualcuno ci deve pur mettere le mani affinché il tutto sia più organico e possa veramente dare sviluppo principalmente al paese ed alla zona commerciale di La Forma e poi dei paesi confinanti, perché la gente che viene in estate o nei week-end oppure che ha le seconde case porta il turismo quello vero.
Quindi prendiamo atto di quanto ci hanno comunicato sia il Sindaco di Serrone che l’assessore al ramo, Andrea Moscetta che hanno scritto: “Il Comune di Serrone sin dal 2007, anno in cui il PtPr venne adottato, si adoperò mediante il proprio Ufficio Tecnico censendo e delimitando le aree di maggior interesse contemplate nel programma, al fine di promuovere il recupero urbanistico nonché la tutela dell’intero territorio Comunale.
In particolare per quanto riguarda la località “Monte Scalambra”, individuata anche come “Lottizzazione Monte Scalambra”, sin da subito oggetto di particolare attenzione da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale, a seguito di iter lungo e laborioso ha ottenuto la riqualificazione di buona parte dell’area (quella con maggiore densità urbanistica) e l’inserimento della stessa nelle tavole grafiche del PtPr, fornendo solo ora agli Amministratori strumenti per poter programmare progetti futuri.
Tale procedimento, approvato nell’agosto del 2019, venne annullato nel 2020 dalla Corte Costituzionale poiché nella pianificazione paesaggistica le Regioni non possono fare da sole, ma devono coinvolgere il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBact).
E per i giudici questo confronto mancò. Lo scorso mese il Consiglio Regionale ha approvato il nuovo Piano territoriale Paesistico regionale, secondo lo schema di accordo con il Ministero dei Beni Archeologici, Culturali e Turismo, con cui viene disciplinato l’uso dell’intero territorio del Lazio, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini”.
Giancarlo Flavi
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