Vaccini anti Covid per minori: quando genitori separati non sono d’accordo

Con l’estensione anche ai giovani minori degli anni 18 della facoltà di vaccinarsi si sono verificati episodi di conflitto familiare tra genitori e figli sulla vaccinazione. Sta capitando che i figli minori si vogliono vaccinare e i genitori non siano d’accordo. Altresì ci sono situazioni in cui i genitori, siano essi sposati o separati/divorziati, hanno un pensiero discordante sulla vaccinazione. Il dibattito tra pro e contro ai vaccini è oggi più che mai attuale e l’apertura della campagna vaccinale per i più piccoli fa sollevare una serie di domande a cui, insieme all’Avvocato Lara Caschera, abbiamo pensato di dare una risposta.

«Durante la pausa estiva mi è stato sottoposto un caso in merito alla questione della vaccinazione da Covid 19 di un figlio minorenne rispetto alla quale i due genitori legalmente separati, non sonod’accordo. Su tale tematica, estremamente attuale ed importante e sulla quale riflettevo già da qualche tempo, mi sono particolarmente appassionata e dunque, ho affrontato il relativo studio volentieri e non solo con senso del dovere. Può accadere infatti che, con l’avvenuta estensione anche ai minori della facoltà di vaccinarsi, si verifichino episodi di conflitto familiare, tra figlio minore che voglia vaccinarsi e i genitori che non sono d’accordo; oppure situazioni in cui i genitori, siano essi sposati, separati o divorziati, abbiano un pensiero discordante in merito alla vaccinazione del figlio».

Orbene, come si risolvono tali conflitti? «Innanzitutto occorre precisare che, legalmente, il punto di partenza è la non obbligatorietà della vaccinazione Covid. Occorre precisare altresì che, trattandosi di questione che riguarda la salute del figlio, l’esercizio della potestà genitoriale attenendo ad un aspetto nonché ad un diritto fondamentale, dovrà necessariamente essere esercitato in maniera congiunta dai genitori nel senso che dovranno essere entrambi a decidere se vaccinare o meno il proprio figlio. Questo vale sia se i genitori siano coniugati, che conviventi, che separati o divorziati. Va anche precisato che fino ad ora l’orientamento della Giurisprudenza in materia di vaccinazioni obbligatorie è stato quello di ritenere più corretta la scelta del genitore conforme alla legge ed all’opinione scientifica largamente dominante».

«Nel caso in cui il conflitto sia tra gli stessi genitori (uno favorevole ed uno contrario alla vaccinazione), la soluzione è agevole, nel senso che il codice civile prevede lo strumento del ricorso secondo la normativa del c.c., che potrà essere azionato sia ex art 316 che 709 tercod. civ. Lo stesso potrà essere esperito innanzi al Tribunale competente, che sarà il Tribunale ordinario o il Tribunale per i Minorenni, a seconda dei casi. Sarà quindi possibile rivolgersi al Tribunale con ricorso per richiedere formalmente l’autorizzazione a far vaccinare il figlio. Caso diverso e più complesso, si ha quando invece sia il minore a volersi vaccinare, contro la volontà dei genitori. Il minore, come è noto, non può azionare direttamente strumenti giuridici, né conferire mandato ad un legale».

«Ho potuto apprendere che in un caso simile, è stato l’Istituto Scolastico, che si è attivato rivolgendosi al servizio sociale territorialmente competente per avviare un ricorso innanzi al Tribunale. Oppure la procedura potrebbe essere attivata rivolgendosi al Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza. Altrimenti c’è un’altra strada: rivolgersi all’Ufficio interventi civili della procura minorile, che, attraverso la nomina di un curatore speciale del minore, sosterrà l’istanza del minore contro i genitori. Su tale argomento non posso non segnalare la pronuncia del Tribunale di Monza del 22.07.2021, la quale ha addirittura sospeso la potestà genitoriale del genitore che ha rifiutato il vaccino per il figlio contro il suo volere. Il Tribunale, valutato il concreto pericolo per la salute del minore, il diffondersi della malattia, sul territorio nazionale, la circostanza che i trattamenti vaccinali sono considerati dalla comunità scientifica efficaci, sospende momentaneamente la responsabilità del genitore contrario al vaccino».

«Tale decisione si pone nel solco della giurisprudenza sopra citata in materia di vaccinazione obbligatoria, confermandoi principi riportati ovvero: la necessità da parte del Giudice di decidere in base a quanto viene dichiarato dalla comunità scientifica; la valutazione il rischio di contagio in relazione all’ambiente circostanze in cui vive il minore. A questo punto una domanda mi sorge spontanea: è un primo passo verso la vaccinazione obbligatoria?».

Articolo a cura di MARCO SARACINI

(fonti: Sole 24 Ore – Osservatorio Nazionale sul diritto di famiglia)

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