Paliano, il libro che racconta il “68” visto da vicino da Stefano Pacciani sarà presentato presso la BCC venerdì prossimo

Un libro per riflettere sul futuro dei giovani visto dalla “grande rivoluzione del 68” vissuta personalmente dall’Ing. Stefano Pacciani, diventato scrittore e è già al nono libro, che vuole raccontare soprattutto ai giovani la sua esperienza personale il suo pensiero di quegli anni.

L’ing. Pacciani  “Racconta la storia delle grandi  rivoluzioni del XIX secolo e la rivoluzione industriale, per poi analizzare la situazione dell’attuale era postmoderna, che non dà molta speranza per il futuro,  spesso percepito come una minaccia piuttosto che come un’opportunità. Passa  quindi in rassegna la storia individuando i personaggi che più hanno contribuito  al progresso culturale e sociale del genere umano e a migliorare il mondo. Infine  uno sguardo al futuro con ottimismo, augurandosi che non si ripetano gli stessi errori fatti nel passato”.

Lasciando delle domande in sospeso al fine di far dibattere i giovani che hanno voglia di leggere questo interessante libro dal titolo  “ C’è ancora quella voglia di cambiare il mondo?”.

Che sarà presentato venerdì 29 Aprile alle ore 16 presso la sala conferenze della BCC di Paliano, in Piazza Marcantonio Colonna, dove sarà presente l’autore Stefano Pacciani, il Vice Sindaco Valentina Adiutori e Anna Natalia, autrice della prefazione che introduce le riflessioni  di un reduce del 68.

Un libro scrive  Natalia : “ particolare, che procede tra una ricostruzione documentata, con dettagli da archivio storico-giornalistico, e la memoria personale di “Un reduce del 68” che ha visto da vicino questa specie di rivoluzione –  scrive ancora Anna Natalia– A quei “favolosi anni” Stefano da un significato profondo di un’esperienza che accomuna i giovani di gran parte del mondo occidentale, Italia compresa, e già questa caratteristica rappresenta un elemento assolutamente caratterizzante dell’evoluzione del Movimento Studentesco che ne è il promotore e dell’imponente coinvolgimento di idee, azioni pacifiche di protesta, mobilitazioni di massa che fu capace di promuovere contro i sistemi di potere politico, economico-sociale e culturale dominanti, per proporre modelli di cambiamento”

Insomma, c’è davvero da discutere molto di quegli anni soprattutto dai giovani di oggi che stanno vivendo due grandi momenti come la Pandemia da Covid 19 e la Guerra in Ucraina.

Forse il “68” potrebbe dare una risposta anche oggi?

                                                                                                            Giancarlo Flavi