Paliano, formazione e qualità non solo per il vino ma anche per l’olio, il grido di dolore dal convegno sul Cesanese di “Vino in Festa”

Formazione e qualità non solo del Vino rosso Cesanese, visto che Paliano appartiene parzialmente anche alla DOCG (una delle 23 eccellenze italiane proclamate dallo Stato e unica nel Lazio), ma anche per l’olio in considerazione del fatto che la città di Paliano possiede un frantoio molto avanzato che fa anche formazione.

E’ questo il grido di “dolore” uscito dal convegno, tutto al femminile, che si è svolto a chiusura della seconda giornata di “Vino in Festa”, organizzato dalla Pro Loco di Paliano Presieduta da Oscar Schifalacqua e dal comune di Paliano, rappresentato dal Vice Sindaco Valentina Adiutori e dall’assessore all’agricoltura Eleonora Campoli che ha moderato l’interessante dibattito, al quale hanno partecipato anche Pina Terenzi, presidente Nazionale di “Donne  in Campo”  della Cia (Confederazione Italiana Agricoltura), la geologa e docente ITS di Olevano Romano Prof.ssa Maria Cristina Pratesi e l’ing. Claudia Bettiol fondatrice di Discoverplaces.it (un sito in italiano e inglese che racconta i territori) e che sta lavorando molto sull’incoming turistico.

La tavola rotonda che si è sviluppata è stato introdotto da Oscar Schifalacqua che ha parlato della manifestazione “ Vino in Festa” che nelle due giornate ha visto la partecipazione di 18 cantine del Lazio ( cosa che non era mai avvenuta prima) e tra queste abbiamo scoperto il Cesanese Rosato ottimo per l’aperitivo servito fresco presentato da una  cantina di Olevano Romano.  La città di Paliano di cantine professionali ne ha solamente 3: La Selva di Sara Schina, l’azienda agricola Sinibaldi e del giovane Giacobbe, ma per fortuna ne stanno nascendo altre da parte di giovani. Schifalacqua ha ringraziato quanti hanno partecipato portando insieme anche l’innovazione del fast-food.

Quindi dopo i saluti dell’amministrazione comunale portati dal Vice Sindaco Valentina Adiutori che ha fatto i complimenti alla Pro Loco per aver inventato questa nuova formula e ha auspicato di proseguire su questa strada della qualità anche per il rilancio turistico della città, perché: “il Cesanese lega il territorio sotto tutti i punti di vista: storico, enogastronomico ed è conosciuto fuori proprio grazie al vino”.

Poi la parola è passata all’assessore al ramo Sig.ra Eleonora Campoli, che da qualche anno sta lavorando sulla valorizzazione  dei prodotti della città, perché Paliano ha un vastissimo territorio agricolo e numerose aziende che lavorano quasi tutte a conduzione famigliare, ma si sta lavorando per cercare di dare la qualità dei prodotti palianesi per partecipare ad un biodistretto con Genazzano a significare la diversità di un’agricoltura moderna e forse più redditizia. Poi ha parlato di agricoltura legata al territorio e al turismo che vuole essere il fulcro del territorio.

Poi è toccato agli ospiti a cominciare dalla Signora Pina Terenzi che ha portato alcuni dati dell’agricoltura nazionale, al fine di capire meglio l’agricoltura: le aziende agricole del 2020 sono meno delle aziende del 2010, però è cambiata la superficie agricola utilizzata e il tipo di gestione di queste aziende agricole ed ha parlato dei piccoli agricoltori, che tramandano da padre in figlio l’eredità,  quindi è giusto fare rete per creare sviluppo. Se prima si considerava un’azienda agricola media con cinque ettari, oggi ce ne vogliono 11 ettari di terreno. Fare rete in territorio come il nostro è certamente la scelta migliore e che la manodopera è famigliare. Quindi, fare formazione e informazione.

Mentre la Prof.ssa Maria Cristina Pratesi, geologa, ha parlato della morfologia dei terreni. Questa area del Cesanese, secondo studi dell’Università di Roma, è altamente vocata per la coltivazione della vigna e del Cesanese in particolare. Il 24 percento del territorio è votato per l’agricoltura, ma di questo 24 solamente il 15 percento è lavorato, quindi si ha un territorio per circa il 40 percento che può essere sfruttato. Poi ha presentato  dell’istituto di specializzazione ITS di Olevano Romano, dove insegna, un istituto il cui corso dura due anni, si sviluppa soprattutto con visite alle aziende, perché prepara i ragazzi anche come sommelier e da un indirizzo di marketing territoriali.

Ha chiuso la serata l’ing. Claudia Bettiol che ha annunciato di aver dato il via ad un’azienda vitivinicola di 16 ettari a Paliano. Paliano è inserita nella DMO alta Ciociaria, inserita dalla Strada del Vino Cesanese al fine di presentare il Cesanese sempre più professionale al pubblico ed ha parlato di turismo, perché tutti devono essere ambasciatori del turismo del proprio luogo, in quanto a cominciare dai camerieri che dovrebbero essere in grado di illustrare il vino che servono, e magari parlare anche una lingua straniera , per meglio accogliere i turisti.

Ci è parso di capire che la Città di Paliano ha una eccellenza certificata e ancora non riesce a dare il giusto valore a questa eccellenza che potrebbe essere un vero  richiamo turistico notevole per la città. Infine, sono stati consegnati i Premi del concorso “ Lo vino meo” riservato a produttori amatoriali locali.

                                                  Giancarlo Flavi 

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