Il Valmontone Hospital sarà punto di vaccinazione anti Covid nel Lazio. Lo ha comunicato il primo cittadino del comune casilino Alberto Latini. «Grazie all’accordo tra Comune di Valmontone, Asl Roma5 e il partner privato della società pubblico privato, il Valmontone Hospital è stato inserito come “punto di vaccinazione”, destinato a somministrare i vaccini anti Covid nel corso della campagna vaccinale che si accinge a iniziare. Un traguardo importante, per il nostro territorio, ottenuto grazie alla disponibilità offerta dal direttore generale della Asl Roma5, dottor Giorgio Santonocito, e all’ottima gestione del Valmontone Hospital che, sotto la guida del presidente Crescenzio Gentili, ha mostrato negli anni sempre maggiore professionalità, affidabilità e capacità che gli sono valsi l’inserimento nella rete vaccinale del Lazio».
Vaccino Coronavirus, nel Lazio posto per 1 milione di dosi
Nei giorni scorsi la Regione Lazio ha fatto sapere che non esistono nel territorio problemi di conservazione delle dosi e che c’è posto per un milione di vaccini. La campagna nel Lazio partirà il 15 gennaio, la prima a essere vaccinata sarà simbolicamente un’infermiera dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, dall’inizio in prima linea contro la pandemia. Lo ha dichiarato l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio, alla quale saranno in un primo momento consegnate 179.818 dosi. Le prime dosi ad arrivare in Italia dopo il benestare dell’Ema, la cui approvazione è attesa prima di Natale, sarà il vaccino Pfizer BioNTech. La campagna di vaccinazione in Italia potrebbe partire già il 27 dicembre con i primi vaccini simbolici, ma il programma vero e proprio comincerà da gennaio. Secondo i programmi di acquisto concordati dall’Ue, al nostro Paese toccheranno inizialmente 1.833.975 dosi.
La campagna vaccini nel Lazio
Secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il primo vaccino nel Lazio sarà inoculato il 15 gennaio. D’Amato ha poi specificato che in questa prima fase saranno vaccinate precisamente 202.384 persone e «ognuno riceverà sia la prima che la seconda dose del vaccino Pfizer», che saranno somministrate entro quattro settimane. I primi a essere vaccinati saranno gli operatori sanitari, ai quali seguiranno gli ospiti delle Rsa e i soggetti più deboli. L’inoculazione del vaccino è ovviamente su base volontaria. «Le priorità riguardano le classi d’età e abbiamo fatto un gran lavoro per classificarle: ci sono a esempio 178mila ultra 85enni e altrettanti 75enni-84enni – ha illustrato l’assessore D’Amato. – Ci sono persone fragili che avranno la priorità: penso ad esempio a chi ha patologie croniche, ai trapiantati, ai malati oncologici, ai cardiopatici. È importante avere a disposizione ulteriori piani».
Articolo a cura di MARCO SARACINI
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