Alessandro Falli: “Ho un tumore, la mia speranza è un farmaco negli Usa”

Alessandro Falli

Una pagina Facebook creata per «poter ottimizzare al massimo la raccolta fondi finalizzata all’acquisto del farmaco salvavita e tenervi aggiornati sul mio stato di salute. Grazie vi voglio bene». A parlare è Alessandro Falli, 38enne, due figlie, residente a Cesano. Nel 2014 gli è stato diagnosticato un tumore alla mammella. Da quel giorno è iniziata una dura lotta, l’intervento chirurgico e i durissimi cicli di chemioterapia. Due anni e mezzo fa l’incubo sembrava finito, Alessandro stava meglio. Poi una tac di controllo lo ha riportato nel pieno della malattia: gli esami hanno evidenziato delle metastasi alle ossa. Le successive terapie non hanno portato a risultati e adesso non risponde più alle cure.

La storia di Alessandro Falli

Alcuni giorni fa l’ultima visita a Milano presso l’Istituto Europeo Oncologico ha aperto una flebile speranza, un farmaco sperimentale scoperto negli Stati Uniti, molto costoso. Per questo motivo, ha lanciato un grido d’aiuto aprendo una pagina Facebook e una raccolta fondi. Non credeva che il suo appello raggiungesse lo scopo, ma le prime risposte lo hanno sorpreso. Nella pagina social ha pubblicato diversi video in cui ha raccontato la sua storia. «Cari amici e conoscenti ho deciso di creare questa pagina così da poter ottimizzare al massimo la raccolta fondi finalizzata all’acquisto del farmaco salvavita e tenervi aggiornati sul mio stato di salute. Grazie vi voglio bene», ha scritto nella descrizione della pagina. 

Alessandro in un video ha detto. «Mi è stato diagnosticato nel 2014 un tumore alla mammella dopo un controllo seguito all’individuazione di un nodulo sotto al capezzolo. Avevo 32 anni, ero nel pieno delle forze e non avevo mai pensato fosse un tumore, ma era arrivato a 3 centimetri e mezzo. Ho fatto una mastectomia totale, tolto il capezzolo, un pezzo di muscolo e svuotamento ascellare dei linfonodi. Dopo un mese ho iniziato la chemioterapia, con una terapia devastante. Sembrava ne fossi uscito e per 2 anni e mezzo sono stato bene e ho iniziato a credere di avercela fatta».

Le metastasi alle ossa

Alessandro Falli ha aggiunto. «Ad una Tac di controllo, tuttavia sono state individuate delle metastasi alle ossa. Ho tirato su la testa, pronto a combattere con varie chemio e cure, anche cambiate per via della loro inefficacia, fino al maggio di quest’anno, quando ho iniziato a non rispondere più alle terapie. Da lì mi sono state scoperte metastasi cerebrali, ai polmoni, alle ossa e sottocutanee. Sono andato a Milano allo IEO (Istituto Europeo Oncologico) dove ho incontrato il dott. Giuseppe Curigliano, che studia nuovi farmaci e cure sperimentali. Mi ha detto che ci sarebbe una possibilità legata ad un nuovo farmaco, scoperto in America quest’anno, ma non ancora accettato dall’AIFA (Agenzia del Farmaco Italiano). Un riconoscimento che non arriverà prima di un anno, un anno e mezzo, tempo che purtroppo io non ho».

Falli ha spiegato. «L’unica alternativa, mi ha detto è quella di trovare 20mila euro ogni 21 giorni, per comprarlo, farlo arrivare dagli Stati Uniti e somministrarlo. Tornato a casa, senza tante speranze, ho pubblicato un post su Facebook, senza aspettarmi nulla e invece, grazie anche ai miei amici, sono due giorni che ricevo centinaia di messaggi. Non avrei mai pensato di abbassarmi a tanto ma ora comincio a crederci, perché ho viso tanta gente che mi sta dimostrando affetto e solidarietà. Il medicinale, se qualcuno volesse approfondire, si chiama Trastuzumab deruxtecan. Io ci provo e vi ringrazio, perché mi state dando tanta forza in un momento difficile».

«Ho messo l’Iban di mia moglie perché è lei che si carica di tutte le incombenze. Io tutte le mattine faccio la radioterapia e non sto bene e spesso non riesco ad uscire di casa. Vi ringrazio, grazie, grazie tante». 

Articolo a cura di MANUEL MANCINI

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