Alla vigilia dell’udienza preliminare per i fatti dell’indagine Feudo che ha portato il sindaco Felicetto Angelini e l’assessore Domenico Pecorari agli arresti domiciliari, la Consigliera di opposizione, capogruppo di “Artena Cambia”, Silvia Carocci torna sulla mancata costituzione di parte civile da parte del Consiglio comunale artenese.
«Domani ci sarà l’udienza preliminare per i fatti dell’indagine Feudo e il Comune di Artena non presenterà la costituzione di parte civile. La mozione con cui l’abbiamo chiesta è stata ignorata dalla maggioranza che ha evitato anche di riconvocare il Consiglio comunale, dopo la figuraccia fatta l’ultima volta, proprio per non discuterla. È un atteggiamento inaccettabile che non fa onore a chi dovrebbe rappresentare gli interessi della comunità ovvero il vicesindaco, gli assessori e i Consiglieri di maggioranza. Costituirsi parte civile nel processo che potrebbe instaurarsi non è un atto contro qualcuno ma uno strumento di tutela della reputazione della città intera. L’ente comunale potrebbe essere identificato come parte lesa e vantare un diritto al risarcimento che non avremo se non ci costituiremo. Nei giorni scorsi abbiamo fatto appello anche al Prefetto invocando un suo intervento perché non si può più tollerare che una maggioranza, ormai risicata nell’ elettorato, continui ad anteporre l’interesse di alcuni a quello pubblico».
Articolo a cura di REDAZIONE
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