Si è tenuto nella tarda mattinata di ieri, venerdì 3 luglio, il Consiglio comunale di Artena. All’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto della gestione per l’anno 2019. Punto votato con i dodici voti favorevoli dei Consiglieri comunali di maggioranza; un solo voto contrario: quello di Costanzo Pompa del gruppo consigliare “Artena Insieme”. Assenti in assise l’altro Consigliere per “Artena Insieme”, Erminio Latini (per motivi di salute) e i Consiglieri di “Artena Cambia, Silvia Carocci, Sofia Fiorellini e Marco Imperioli Diamante. Assente anche l’assessore esterno con delega al bilancio, nonché vicesindaco, Loris Talone.
La nota stampa post Consiglio comunale di Silvia Carocci
Nel pomeriggio di ieri, Silvia Carocci, ha inviato la seguente nota stampa. «Purtroppo non abbiamo potuto partecipare al Consiglio comunale sul bilancio perché quando si convocano i Consigli comunali in urgenza, con un preavviso di ventiquattro ore, può succedere che le persone non riescano ad organizzarsi con il lavoro. Però, credo che l’assenza più importante di oggi sia quella dell’assessore al bilancio Talone. C’è forse aria di crisi? Detto questo abbiamo predisposto una relazione che credevamo fosse letta. Forse, il tono ed il contenuto li ha fatti desistere. Almeno è stata messa agli atti».
La nota stampa post Consiglio comunale di Costanzo Pompa
Una nota stampa è arrivata anche da Costanzo Pompa. «Oggi il Consiglio comunale di Artena ha approvato il risultato di gestione del 2019 e il mio voto è stato contrario poiché, come ho spiegato in Consiglio e soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, questo bilancio rappresenta la reale situazione in cui versa il Comune di Artena e di cui è responsabile soltanto l’amministrazione Angelini. Negli ultimi 5 anni hanno accumulato un debito di quasi 5 milioni di euro senza aver realizzato opere e da come è scritto nella relazione del Revisore contabile, colui che dovrebbe attestare la veridicità dei conti, il recupero di circa un milione e 100 mila euro dell’evasione fiscale sembra essere un sogno perché ad oggi nemmeno il 10% è stato recuperato».
Il Consigliere di “Artena Insieme” prosegue. «Ho posto una domanda a tutti i Consiglieri ponendo in forte dubbio l’operato del Cep che gestisce l’entrate e ricordato i manifesti della Giunta Angelini in cui si diceva “pagare tutti per pagare meno”. Già negli anni passati mi sono battuto contro l’affidamento del servizio tributario a questa società, in quanto molto costoso poiché sia per la riscossione anche dell’ordinario e sia per l’accertamento dei tributi l’aggio arriva fino al 25%. Quindi il servizio non è affatto gratuito ma grava su tutti i cittadini artenesi oltre alle tasse che già devono pagare. E oltretutto come dice il Revisore contabile nell’attività di accertamento e riscossione non sono stati conseguiti i risultati attesi».
Costanzo Pompa si avvia alle conclusioni. «Dunque una gestione Angelini fallimentare nonostante i tanti successi che a parole ci sono stati raccontati in campagna elettorale e sui giornali in questi anni. Poiché questo bilancio, ancor più di altri, è difficile da leggere e capire ho lanciato una proposta, e cioè di renderlo più semplice in modo che il cittadino, come succede in altri Comuni, possa visionare, anche con grafici, l’entrate e le uscite del Comune e per quali servizi sono stati spesi dei soldi. E’ giusto che ogni artenese sappia con trasparenza dove vanno a finire i propri soldi».
La relazione di “Artena Cambia” messa agli atti ma non letta in Consiglio
«Lo schema di Rendiconto che viene sottoposto oggi all’attenzione dell’intero Consiglio comunale rappresenta una vera e propria “resa dei conti” dell’amministrazione Angelini 1. L’operato degli ultimi cinque anni ci consegna il risultato drammatico di oggi. Per la prima volta dal 2015, si guarda veramente alla verità dei fatti ed invero, per la prima volta, vi occupate effettivamente dello stato degli attivi/passivi dei nostri conti pubblici. Come sapete bene – perché ve lo abbiamo ripetuto migliaia di volte nella scorsa consiliatura – l’appuntamento del 2015 che consentiva il riaccertamento straordinario dei residui sarebbe stato dirimente per gli anni a seguire. Effettuare quell’operazione in modo attento e scrupoloso all’epoca, ci avrebbe consentito di fare sacrifici all’inizio ma lavorare negli anni seguenti per un risanamento di bilancio».
«Così non è stato. Ci avete ignorato e talvolta deriso ma oggi siete costretti a fare quello che dicevamo perché lo impone la legge e lo rileva chiaramente anche la Corte dei Conti. Infatti, nella nota istruttoria SC_LAZ-0000631 l’Ecc.ma Corte ha richiesto chiarimenti in merito ai rendiconti per le annualità 2015-2016-2017-2018 (ovvero, l’amministrazione Angelini 1) in relazione ad “irregolarità contabili per le quali è necessario valutare le ricadute sugli andamenti e sulla tenuta degli equilibri di bilancio negli esercizio dal 2015 al 2018 nonché sulla corretta quantificazione del risultato di amministrazione al 31/12/2018” (nota Corte dei Conti, pag. 1). Proprio sul riaccertamento sono state ravvisate le prime irregolarità sulle quali oggi vi trovate costretti ad intervenire».
«In questi anni non avete mai fatto un’analisi seria sulla effettiva capacità di riscossione dell’ente: in sostanza, sono stati tenuti in bilancio crediti evidentemente inesigibili e, dall’altro lato, è stato sottovalutato il Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) che oggi rappresenta il VERO fardello di questa manovra di bilancio. Di fatto, sono state falsate le poste attive per fare in modo che non emergesse il reale disavanzo prodotto ogni anno dalla Vs gestione, spendendo più di quello che effettivamente avevate a disposizione. Più volte vi abbiamo sentiti parlare di un bilancio “virtuoso” eppure la gestione finanziaria dell’ente dimostra altro».
La relazione di “Artena Cambia” messa agli atti ma non letta in Consiglio
«In questi anni si sono avvicendati ben sei Ragionieri Generali e spesso è accaduto che si chiedesse la collaborazione ulteriore del Dott. Petrassi. I nostri conti sono stati seguiti, in questi anni, in modo discontinuo da dirigenti diversi che mediamente sono durati solo un’annualità. Come avete potuto pensare che questa situazione “a singhiozzo” ci avrebbe condotti ad una gestione virtuosa? Nel frattempo, però, avete pensato a spendere e spesso lo avete fatto senza avere in mente una reale programmazione delle opere. Dove è finito il mutuo di 500.000 euro preso per il Palazzetto dello Sport? Gli oltre 80.000 euro presi per sistemare il campo al Colubro sono serviti per rimettere a posto uno spazio che oggi è frequentato solo dalle greggi di pecore. Oggi però ci venite a dire che nonostante l’assenza di opere e di investimenti seri, abbiamo un buco di quasi 5 milioni di euro».
«Sapevate perfettamente che sul Fondo Crediti si poteva applicare il metodo semplificato a condizione però che non si rinviassero oneri al futuro. Non mi sembra che questo sia stato rispettato. Negli ultimi sei anni non abbiamo MAI letto niente sulla congruità del Fondo Crediti da parte del Revisore o dei tanti Ragionieri Generali che si sono succeduti, forse perché lo stesso non è mai stato congruo. Nel frattempo, si è accumulato un debito di 4.939.724,87 da accantonare per i prossimi 15 anni in rate annuali di 329.314,99 euro che dunque state riversando sulle generazioni future quando invece la legge consentiva, già dal 2015, di lavorare su questi numeri ed evitare l’effetto che invece avete prodotto».
«Nel frattempo però i pochi soldi a disposizione sono stati usati per i tanti professionisti che orbitano intorno ai nostri uffici, primo fra tutti l’ufficio tecnico e per pagare le spese sui mutui che spesso non hanno portato a niente. L’unico strumento che siete stati in grado di adottare per aumentare la capacità di spesa dell’Ente è stato il CEP, con il consequenziale smantellamento dell’ufficio tributi del Comune di Artena. Oggi, dopo un anno e mezzo, lo vogliamo fare un bilancio di questa attività? E’ aumentata o no la capacità di riscossione? Perché se dobbiamo accantonare 5 milioni di euro per i prossimi 15 anni, dobbiamo chiederci se questo strumento ha funzionato oppure no».
«Vi risparmio la risposta perché ce la da il Revisore nella sua relazione: “l’Organo di Revisione, con riferimento all’analisi di particolari entrate in termini di efficienza nella fase di accertamento e riscossione, rileva che NON SONO stati conseguiti i risultati attesi e che in particolare le entrate, per il recupero dell’evasione sono state le seguenti * IMU 700.000 euro accertati – 48.343,59 euro riscossi *TARSU/TIA/TARES 469.606,03 EURO ACCERTATI – 48.713,52 EURO riscossi “. (pag. 16, Relazione Revisore). Eppure, sono state tante le volte in questo anno e mezzo in cui abbiamo sollevato le criticità rispetto questo strumento. L’aggio troppo alto, la competenza anche per i pagamenti ordinari. C’è poi la questione delle due unità di personale del Comune di Artena che, da accordi, il CEP avrebbe dovuto assorbire e così non è stato. Sono state fatte ulteriori assunzioni che di fatto gravano sui contribuenti».
La relazione di “Artena Cambia” messa agli atti ma non letta in Consiglio
«Ogni volta questi nostri rilievi sono stati ignorati ed oggi è lo stesso Revisore che parla dell’inefficacia di questo strumento troppo costoso. Rispetto a questo ci tengo a segnalare che di recente, la Corte dei Conti, con deliberazione n. 30/2020/PRSE assunta nei confronti del Comune di Cave (RM), parla di “speciale onerosità delle partecipazioni in CEP s.p.a.” facendo dei rilievi riguardo al contratto di servizio che è il medesimo di Artena. Nella delibera richiamata si fa riferimento all’aggio troppo alto (pari al 25%), al deludente andamento dell’attività di accertamento e riscossione e all’evidente perdita di esercizio che il CEP ha subito a causa di una condotta distrattiva di un ex dipendente che si sarebbe appropriato di importi superiori a 300.000 euro nel periodo compreso tra giugno 2016 e marzo 2017. Tutti aspetti, questi, che valgono anche per il nostro Comune e di cui si sarebbe dovuto tenere opportunamente conto quando si è deciso di affidare l’intero servizio tributario a questa società».
«Quello che oggi credo sia giusto rivendicare è proprio la TRASPARENZA. Alla luce del grande disavanzo prodotto, dovete darci conto della gestione in modo chiaro. Non si può pensare che mettendo in fila dei numeri si risolva tutto. La Relazione sulla Gestione portata dalla Giunta è incomprensibile: i cittadini in prima battuta e noi tutti consiglieri abbiamo diritto di capire cosa sta succedendo. La sequela di cifre che ci proponete in quella relazione, senza nessuna spiegazione calata alla realtà artenese, è del tutto indecifrabile».
«Era necessario rendicontare in modo analitico sul come sono stati spesi i nostri soldi, sulla situazione dell’ente. Dove sono i risparmi? Per esempio quello prodotto dalla transazione con LazioAmbiente. Come ben sapete, i cittadini lì hanno pagato per intero in quanto i ruoli sono stati emessi in base al Piano Finanziario. Quello che non avete pagato a Lazioambiente, dove è andato a finire? C’è molta evasione sulla TARI? Stiamo dando fior di quattrini al CEP per recuperare. Se non sono in grado di fare il loro lavoro, possiamo anche cacciarli perché non è possibile che rimetterci siano sempre i cittadini perbene che le tasse le pagano».
«I -9.593.365,84 che è il totale del disavanzo, cosa significano? Eppure, la Relazione li riporta. Forse in quei numeri c’è il limite, il FCDE ed il disavanzo che non copriamo? Ma dove lo trovo scritto che è questo? Questa Relazione dovrebbe fare chiarezza sulla gestione dell’Ente ma così non è. Tra 30 giorni saremo chiamati a votare gli equilibri: ci presenterete un disavanzo? Insomma, tutti questi rilievi sono per chiedervi: cosa avete approvato e che cosa ci state chiedendo di approvare? Non siamo tecnici, siamo politici ed è per questo che chiediamo una relazione CHIARA che ci permetta di capire quanto ci sono costano le opere e quant’è il reale disavanzo».
La relazione di “Artena Cambia” messa agli atti ma non letta in Consiglio
«A proposito di opere, i 5.000.000 di euro (che ricordo ci sono stati concessi perché rientriamo tra quei Comuni in evidente difficoltà economica che il Governo ha sostenuto con una serie di finanziamenti a pioggia), sono già stati spesi? Perché stanno tra i residui passivi? Come li avete spesi? Sulla base di quali cronoprogrammi? O forse sarebbe stato opportuno metterli in Fondo Pluriennale Vincolato, secondo cronoprogramma di spesa? Dopotutto, la portata innovativa della nuova disciplina contabile è proprio il Fondo Pluriennale Vincolato che voi usate solo in gestione corrente per le spese del personale ed invece in parte capitale non esiste. Non facciamo opere, allora»!
«Questo vuol dire che abbiamo già fatto tutte le opere e abbiamo solo debiti da pagare. E se abbiamo debiti da pagare, perché ci ritroviamo con una disponibilità di cassa di 3 milioni di euro liquidi? Sono, ovviamente, somme vincolate che dunque non possiamo spendere ma dove lo leggo che sono tali? Lo dite voi, nella risposta che avete inoltrato alla Corte dei Conti ma che non sta certo tra gli atti di questo bilancio. Purtroppo, i temi di contabilità pubblica sono sempre molto complessi, ecco perché quando un organo politico (non costituito da tecnici) è chiamato ad esprimere un voto, i dati debbono essere spiegati in modo chiaro».
«Qui la trasparenza era necessaria. Soprattutto, perché in questi mesi i nostri conti sono stati sottoposti al controllo oltre che della Corte dei Conti, anche del MEF e della Guardia Finanza. Eppure, si nota anche questa volta un atteggiamento superficiale a partire dall’assessore al Bilancio che, nonostante la delicatezza di questa manovra, era assente alla Giunta nella quale si approvava il rendiconto che lui stesso aveva presentato. Alla luce delle argomentazioni sostenute, esprimo a nome del Gruppo Artena Cambia la totale contrarietà alla proposta di Rendiconto 2019 che ci state sottoponendo oggi».
MANUEL MANCINI
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