Caro Direttore, ho letto e riletto la lettera del comitato Macere più volte prima di decidermi a rispondere. Ho deciso di farlo per tutelare il lavoro svolto in questi anni da me, in qualità di Presidente, e dalle persone che quotidianamente lavorano come volontari al miglioramento della struttura pubblica del campo cosiddetto “di Macere di Artena”.
Devo essere sincero, alla prima lettura, non volevo credere a quanto riportato dai Signori del comitato; più andavo avanti e più pensavo che “non era possibile”. Da una parte ci chiamavano gli “amici del rugby” e subito dopo illazioni buttate li come se nulla fosse. Ma andiamo per gradi. La mia risposta sarà lunga e probabilmente qualcuno la riterrà noiosa ed è per questo che pubblico subito le foto di come abbiamo preso in consegna l’impianto pubblico e di come è adesso, comprese le foto dei resti dell’ultima festa del comitato.
Adesso scendo nello specifico dividendo la risposta in due parti, quella sportiva e quella sociale.
Chi è il presidente della asd Artena Rugby
Per chi non mi conosce questo è il mio 41 anno di rugby e nella mia carriera, oltre ovviamente ad essere stato un giocatore di rugby per il Colleferro rugby. Sono stato allenatore e dirigente ed ho rappresentato la stessa società per due mandati Olimpici come consigliere regionale. Proprio quest’anno ho ricevuto la stella al merito dal CONI per la mia carriera sportiva. Posso affermare di avere tuttora un buon rapporto con 4 degli ultimi sei Presidenti del Colleferro Rugby compreso quello attuale.
Entro nel merito; siamo arrivati ad Artena allenandoci sul campo della Vis Artena provenienti da Roma dopo che avevo deciso, con un gruppo di amici, di mantenere in vita una delle squadre femminili più importanti d’Italia (la rugby Roma). Con quella squadra abbiamo giocato sui campi di Roma, Colleferro e Segni per cinque anni. Nel 2014 la responsabile delle attività sportive nelle scuole di Artena ci ha chiamato per avere il rugby tra le attività didattiche e allora abbiamo pensato di trovare casa sportiva ad Artena.
Ci siamo allenati per tre anni sul campo della Vis Artena senza che ci fosse mai un problema tra le nostre società. Anzi abbiamo organizzato per loro anche qualche terzo tempo. Durante quel periodo ci proposero di prendere in gestione il “CAMPO COMUNALE DI MACERE DI ARTENA” che era stato lasciato da “TRE ANNI” dalla squadra di calcio. Il primo anno abbiamo rifiutato perché i lavori da fare per renderlo agibile erano tanti ed esosi. Abbiamo accettato l’anno successivo, non senza aver sentito le due persone a me vicine di Artena e che non fanno parte certamente dell’attuale amministrazione. Anzi, per la cronaca uno di loro è socio fondatore della società che rappresento. Questa è la storia e le foto precedenti parlano da sole.
La versione dei fatti raccontata da Corrado Mattoccia
Non pretendo e non ho mai preteso di andare a genio a tutti quindi probabilmente qualche Colleferino parlerà anche male di me. Ma vorrei ricordare a tutti che il giorno della commemorazione di Osvaldo Romolo c’era anche il sindaco di Colleferro e tutti i colleferrini presenti. E tanti altri, quotidianamente partono da Colleferro per andare a comperare dolci e pane al forno di Osvaldo. Non so se tutti possono rivendicare questo spirito di solidarietà.
Durante questo periodo, e cioè dall’arrivo ad Artena sul campo della Vis e la permanenza sul campo delle Macere, la Red Blu ha disputato 4 semifinali scudetto della massima serie femminile ed ha vinto una coppa Italia. Tant’è che nel frattempo abbiamo modificato il nostro nome in Artena rugby. Per la precisione da quando abbiamo deciso di lasciare il rugby femminile e fare attività juniores abbiamo ospitato ad Artena almeno 30 concentramenti (cioè tornei regionali con più di 100 bambini), una partita internazionale Under 18, decine di tornei Veterans e svariati allenamenti della squadra della Polizia di Stato che milita nel massimo campionato nazionale italiano. Non sto ad annoiarvi con l’attività gratuita che svolgiamo presso le scuole.
Chi non ha visto queste attività dal vivo potrà informarsi da uno dei rappresentanti storici della contrada il Sig. Erminio Latini che il giorno della prima partita di campionato ha organizzato insieme al sottoscritto il famoso “terzo tempo” omaggiandoci dei prodotti caseari dell’azienda della sua famiglia.
Questa è la parte a cui tenevo di voler rispondere per prima quella sportiva.
Per la cronaca mi sembra opportuno precisare che sono stato residente ad Artena dal 1984 al 2007, prima a Maiotini e poi a Colle dei Fiori dove c’è ancora la casa di mia proprietà che ho costruito per farci crescere i miei figli. La società Artena Rugby ha sede nel comune di Artena.
Campo Macere, Corrado Mattoccia sulla convivenza
Il Palio di Artena viene svolto da 10 contrade e nessuna vanta di potersi allenare su un campo sportivo. Io non ci trovo niente di strano ad impedire di far correre l’asino sul campo da gioco o di chiedere di fare gli allenamenti del SardaMontò o tiro alla corda sul campo da gioco per evitare di fare buchi e danni irreversibili al manto erboso. (A proposito le buche che avete fatto lo scorso anno stanno ancora lì e le abbiamo lasciate volutamente a testimonianza dei danni che avete fatto. E che non avete sistemato. Perché qualche farfallina ci aveva messi in guardia su quello che avreste detto in giro. Stessa cosa per le sedie rotte. Abbiamo video e testimonianze della ragazza “per bene” che dopo aver litigato con i suoi amici spacca le 26 sedie che stavano al campo sbattendole contro terra e contro i muri. Oppure delle porta di accesso alla club house rotte per tre volte. L’elenco sarebbe lungo).
Siete stati pittoreschi nel descrivere le nostre richieste che altro non erano suppliche ad evitare di rovinare il campo da gioco. Non abbiamo nessun allergico ai cavalli e asini, non abbiamo nessun problema con le scarpe da gioco, non abbiamo nessun problema se non l’atteggiamento che qualcuno ha sempre avuto nei confronti della nostra gestione. Non sono neanche sicuro, anzi ne sono certo, che tutti i Maceraroli stiano contro di noi e lo testimoniano le presenze di alcuni quasi quotidianamente presso la nostra club house. E il sostegno fisico che abbiamo avuto durante la piantumazione di circa 300 piante da recinzione e di alto fusto che abbiamo messo a dimora questa estate.
Parliamo di Club House
Non è certo colpa nostra se nel 1890 hanno inventato il rugby per avere una scusa per mangiare e bere. Non è certo colpa nostra se lo Stato Italiano ha emanato una legge finanziaria speciale per consentire l’uso dei campi sportivi con annessa club house. Ma sono sicuro che questa amministrazione è contenta di quello che fa la nostra club house. Portare ogni anno centinaia di bambini e genitori da tutta Italia ad Artena (le ultime sono state Padova, Asolo, Silea e San Benedetto del Tronto). Chiedetelo ai commercianti se quel poco che facciamo secondo loro è positivo o negativo per il territorio. A proposito sappiate che tra i cittadini Artenesi ci sono stati rugbysti famosi molto prima che arrivassi io e uno in particolar modo è stato nazionale e Campione d’Italia.
Abbiamo cambiato le serrature? Certo, qualcuno aveva messo della colla nel lucchetto e lo abbiamo cambiato.
Campo Macere e le cementificazioni
Quando siamo arrivati, come avete potuto vedere dalle foto, abbiamo trovato quattro pareti in blocchetti che sarebbero dovute essere i nuovi spogliatoi realizzate senza l’allora concessione edilizia (abusive si direbbe). Fatiscenti e in parte pericolanti e quindi abbiamo provveduto a rimuoverle. Pensate che certi Signori ci hanno accusato di aver realizzato una discarica abusiva a cielo aperto ma in realtà erano i loro blocchetti abusivi e alcune piattaforme di cemento che abbiamo provveduto a rimuovere. Solo che tra la rimozione e il trasporto a discarica sono passati alcuni giorni.
Sapete perché? Un cittadino di Artena, proprietario di una nota società edile, avendoci offerto gratuitamente il lavoro si è preso qualche giorno per terminare un cantiere dove aveva priorità di consegna e di pagamento. Ma anche quello è stato un autogol per i signori perché tanti Maceraroli sono venuti a vedere di persona che raccontava favole. A proposito, quando mio figlio e mio nipote hanno partecipato al tiro alla corda per la vostra contrada non erano figli di un “Dio minore”. Oppure non vi siete mai lamentati dei nostri bimbi e dei nostri genitori che hanno partecipato negli anni al Palio per difendere i colori della contrada. Noi lo abbiamo fatto con orgoglio perché per il nostro sport il segno dell’appartenenza è questione fondante.
Ho lasciato per ultimo la questione “ACQUA”
A Colleferro, per il campo da rugby, spendono mediamente 70.000 euro ogni due anni per rifare il manto erboso (negli anni passati il comune li sosteneva anche con un contributo annuo di quasi 80.000). Fate i conti di quanta acqua può essere acquistata con circa 110.000 euro l’anno. Tra i DOVERI che abbiamo nella gestione dell’impianto sportivo c’è sicuramente quello di mantenerlo nel miglior modo possibile per evitare il degrado di una proprietà pubblica. Ed è per questo che abbiamo integrato il serbatoio di acqua da 2000 litri, esistente da oltre 10 anni, con un serbatoio di 8000 litri che raccogliesse le acque piovane del piazzale delle ville costruite a confine con il campo (a proposito della collaborazione tra vicini). Tutto questo a costo zero per noi e per l’amministrazione. Per questo che l’erba del vicino è sempre più verde!!!
Siete tutti invitati al campo per una verifica di quanto scritto.
Articolo a cura di CORRADO MATTOCCIA
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