Consiglio comunale Artena, la consigliera Silvia Carocci controreplica alle dichiarazioni dell’assessore Carlo Scaccia e chiede misure per i commercianti. «Non si tratta di un vizio di forma, semplicemente all’epoca l’architetto capo dell’ufficio tecnico aveva pensato che il caso si poteva risolvere tramite l’ufficio tecnico e non doveva andare in consiglio comunale. Invece bisognava che passasse per il consiglio comunale e noi quel giorno abbiamo fatto questo, tutto qui. Inoltre, la Regione Lazio ha dato un finanziamento di circa 4,5 milioni un paio di anni fa, e poi il progetto è stato finanziato di nuovo. Io penso che porti un po’ di posti in più, tra il compostaggio e la fungaia. L’amministrazione comunale tenta di salvaguardare la situazione, in senso buono corretto e trasparente».
Queste sono state le dichiarazioni di Carlo Scaccia rilasciate ai taccuini di Miriam Gualandi negli scorsi giorni a seguito del Consiglio comunale di Artena e in risposta al video post assise consigliare della consigliera Silvia Carocci. La replica del capogruppo di Artena Cambia non tarda ad arrivare.
Dichiarazioni Carlo Scaccia: la replica di Silvia Carocci
«Ho avuto occasione di leggere la replica dell’assessore Scaccia alle mie dichiarazioni sull’impianto di produzione di substrato per funghi che nascerà ad Artena. Tuttavia mi preme fare alcuni rilievi stanti le imprecisioni riportate nell’articolo. Ci tengo a sottolineare che contrariamente a quanto riportato nell’articolo, la determina convalidata non è viziata perché lo dice la sottoscritta ma perché lo dice la maggioranza stessa nella delibera che ha portato in Consiglio per la convalida. Lo stesso vale per la questione posti di lavoro. Che i posti di lavoro siano 10 sta scritto sul PUA relativo all’impianto di substrato presentato al Comune».
Silvia Carocci aggiunge: «Dopodiché, il vizio – come rilevato in Consiglio anche dalla Segretaria Comunale – riguarda la competenza dell’atto ed è un errore grave non solo dal punto di vista tecnico ma anche politico. Quel vizio comprova chiaramente che un tecnico del Comune di Artena ha pensato bene di adottare lui stesso un atto che invece competeva al Consiglio comunale, in barba a quello che prevede al riguardo la normativa. Su questo fatto mi sarei aspettata da Scaccia una presa di posizione molto severa nei confronti dell’operato del tecnico e invece l’assessore sembra sia stato più preso dal minimizzare un fatto di tale gravità».
La leader di Artena Cambia prosegue: «Non può essere che la consistenza di un finanziamento pubblico (oltre 4 milioni di euro) per realizzare un impianto privato possa giustificare deroghe alle procedure anche perché non sarebbe evidentemente giusto nei confronti di tutti gli altri che decidono di insediare una attività nella nostra città. Il problema di tutta questa storia però è solo uno: sono stati necessari un ricorso al Tar di un gruppo di cittadini e segnalazioni alla vigilanza regionale da parte della minoranza per ristabilire la correttezza della procedura».
La consigliera Silvia Carocci chiede misure per i commercianti
La consigliera comunale di minoranza conclude: «Non siamo certo contro iniziative volte a rilanciare l’economia nella nostra città. Non a caso, per esempio, sono mesi che chiediamo all’assessore al commercio Talone di mettere in campo misure per aiutare i nostri commercianti nella ripresa dopo il lockdown. Poi però l’unica cosa che si fa in urgenza è un Consiglio comunale per sbloccare un impianto che metterà in tasca a degli investitori privati 4 milioni di finanziamento pubblico. Non è che in nome dello sviluppo e del rilancio si possa consentire sempre tutto, soprattutto affrontando questi argomenti con urgenza e senza le opportune valutazioni da parte degli organi a questo preposti».
MANUEL MANCINI
*FOTO di ROBERTO BENEDETTI
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