Leonardo Principini, nuovo responsabile, dal 16 luglio, del distaccamento territoriale Artena del Corpo della Polizia metropolitana di Roma.
Esperienze passate prima di venire ad Artena?
«Sono stato nella Polizia di Stato. Ho vinto il concorso nel 1999 e sono entrato come amministrativo. Avevo esperienze nella zona di Rocca Priora. Nel 2002 sono entrato in mobilità ed ho scelto di prendere questo incarico per provare altre esperienze. Attualmente ci troviamo con un organigramma scarico. Nel 2008 ho partecipato al concorso interno e sono diventato Ufficiale di polizia giudiziaria iniziando a lavorare dal primo novembre di quell’anno. Il primo anno mi hanno distaccato a Lavinio, nel 2011 sono andato nel distaccamento di Bracciano per 15 mesi, poi in quello di Tivoli per 14 mesi. Ho preferito tornare a Roma centro come responsabile della Polizia stradale ed ho aderito a questa nuova possibilità per un salto professionale».
Quale territorio coprite e di cosa si occupa il vostro Corpo?
«Prima la sede era collocata a Colleferro, poi per motivazioni logistiche è stata trasferita ad Artena. Supervisioniamo circa 40 Comuni, da Tivoli a scendere fino a lambire la provincia di Frosinone. Come corpo è un po’ declassato rispetto a Roma Capitale. Si avvale del consesso dei sindaci che votano lo statuto, i regolamenti il bilancio però non hanno valenza politica. Sono i Consiglieri capitolini che supervisionano le attività che sono principalmente due. Ambientale e controllo straordinario, cogestione con la Polizia stradale. In ambito ambientale vi sono tutte le attività connesse al territorio, controllo produzioni di materiali pericolosi, scarico abusivo nei fiumi. Monitoriamo i siti di discariche dopo le segnalazioni dei cittadini coprendo almeno quattro Comuni. Abbiamo tutte le qualifiche per poter operare a largo raggio, non ci sono attività vietate: controllo caccia, pesca, criminalità, assembramenti, bracconaggio come le Guardie venatorie».
Come si possono fare le segnalazioni?Ce ne sono?«Tramite e-mail al sito istituzionale che le smista e ce le passa. Ad esempio abbiamo monitorato una strada con sverso di rifiuti perché non ci sono cassonetti. Purtroppo rifiuto chiama rifiuto. Gli sversamenti avvengono di notte e per intervenire interagiamo con gli altri corpi di Polizia. Da quando mi sono insediato abbiamo ricevuto due-tre segnalazioni. Bisogna prevenire e procedere riguardo alle strade con i cantonieri di zona. Occorre un monitoraggio continuo. Se la gente sa che interviene la pattuglia presente nel territorio, sicuramente ciò fa da deterrente. E’ difficile trovare i responsabili degli scarichi abusivi, noi li denunciamo però è tutto molto complesso».
Articolo a cura di MANUEL MANCINI & RITA CERASANI
Foto di ROBERTO BENEDETTI
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