Irene Palone scrive al premier Conte per raccontare la vicenda Artena

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Irene Palone, ex Consigliera comunale del Comune di Artena. Eletta nel 2014 nella lista “Insieme Artena Rinasce, Felicetto Angelini Sindaco”, la Palone il 28 gennaio 2016, insieme a Costante Pompa, Silvana Vitelli e Sara Centofanti, è passata in opposizione formando il gruppo misto “Collaboriamo per Artena”. Nel 2019 Irene Palone si è candidata nella lista “Artena Cambia, Silvia Carocci Sindaco” conseguendo 247 preferenze.

La nota stampa di Irene Palone

«Una delle pagine più brutte della storia di Artena. Ecco cos’è agli occhi di molti la vicenda degli arresti che hanno coinvolto la nostra amministrazione. Questo è il motivo per il quale ho reputato giusto fare quello che ho già fatto qualche anno fa quando scrissi all’allora Presidente della Camera dei Deputati (Laura Boldrini, ndr) per i fatti riguardanti la consigliera Centofanti. Stavolta ho scritto al Ministro dell’ Interno Lamorgese ed al Presidente del Consiglio Conte. L’ho fatto da cittadina, raccontandogli lo sdegno per questi fatti e chiedendo un loro interessamento».

«Dopo il clima di tensione che abbiamo respirato qualche mese fa per l’omicidio di Willy, questo è l’ennesimo colpo che Artena davvero non merita. Non possiamo far finta di non vederlo o di metterlo a tacere puntando su una campagna di rilancio dell’immagine. Quello che è successo è grave. Chiaramente la giustizia dovrà fare il suo corso ma chi si occupa della cosa pubblica ha il dovere di mettere al primo posto l’istituzione che rappresenta, preservandone il decoro e l’immagine. Non possiamo e non dobbiamo pensare che si possa andare avanti così. Questa vicenda giudiziaria ha colpito il fulcro del paese: l’amministrazione comunale».

«E l’amministrazione deve basarsi su radici più forti, deve essere guida seria e credibile della comunità. Quando tutto questo è minato da fatti di tale portata, occorre capire che serve azzerare quello che è stato fino ad ora. Ecco perché non è possibile consentire che ciò venga dimenticato o ridicolizzato. Queste sono le ragioni per le quali ho scritto alle massime cariche istituzionali del nostro Paese perché credo profondamente che la nostra comunità abbia bisogno di un segnale importante in questo senso».

Articolo a cura di REDAZIONE

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