Italcementi al VIA: silenzio del Comune di Colleferro

Il Sindaco Pierluigi Sanna e l’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita del Comune di Colleferro non vogliono portare alle luci della “ribalta” gli sviluppi progettuali e gestionali dell’attività di Italcementi spa, da alcuni anni interessata all’utilizzo di rifiuti nei suoi impianti produttivi. Nel 2012 la società ha presentato un primo progetto per lo stabilimento di Colleferro che è stato “bocciato” all’unanimità dal Consiglio Comunale di allora, da molti comitati e associazioni, fino alla sua archiviazione da parte della Regione Lazio.

Nel 2016 ci riprova con un secondo progetto riguardante l’attività di recupero di rifiuti della capacità di 226.000 tonnellate l’anno in parziale sostituzione delle materie prime, con rifiuti provenienti da cicli produttivi, per la miscela cruda e per la formulazione dei cementi con alcune modifiche rispetto allo stato attuale delle tipologie oggetto di recupero. Nel 2017 il progetto è sottoposto dagli Enti autorizzatori alla valutazione di impatto ambientale (VIA), necessaria per il rilascio dell’autorizzazione e la prosecuzione dell’attività di recupero, peraltro iniziata nel 2007, epoca nella quale la normativa non prevedeva tale obbligo.

Il 18.10.2018 e il 23.1.2020 la Regione indìce la prima e la seconda conferenza di Servizi per acquisire i nulla osta. Nel frattempo è cambiata l’Amministrazione comunale che deve esprimere il parere in Conferenza di servizi, dove ogni soggetto competente pubblico e privato (compresi comitati, associazioni e singoli cittadini che ne facciano richiesta) siede allo stesso tavolo per esaminare l’intervento proposto, esprimere contestualmente in modo “univoco e vincolante” la sua posizione sul progetto, formulare il parere positivo o negativo e decidere se rilasciare l’autorizzazione o meno. In mancanza di un parere il procedimento prosegue e vale il principio del silenzio-assenso.

Per l’esame del secondo progetto, Italcementi spa e tutte le Pubbliche Amministrazioni interessate sono state convocate nella Conferenza decisoria e il Comune di Colleferro, sempre puntiglioso nell’informare la cittadinanza sulle buone pratiche e azioni disinteressate di Italcementi spa, non è altrettanto solerte e presente quando deve fare chiarezza su un progetto che potrebbe avere ricadute e potenziali criticità ambientali e sanitarie.

Di fronte al generale silenzio, ribadiamo le nostre perplessità sulle ragioni per le quali il Comune, quale ente rappresentativo della collettività, a cui compete la tutela di tutti gli interessi ad esso facenti capo, tra cui la pubblica incolumità dei cittadini, non abbia partecipato né alla prima né alla seconda riunione della Conferenza, con un suo rappresentante, delegato politico o amministrativo, né abbia inviato un parere scritto.
Ha dunque deliberatamente scelto la strada del silenzio sapendo che vale assenso, come abbiamo ipotizzato nel comunicato “Italcementi, rifiuti a Colleferro” del  26.20.2018?

Sicuramente si tratta di una valutazione tutta politica che non può essere ricondotta ad un impedimento materiale. Supposizioni, le nostre, che è dovere dell’Amministrazione comunale smontare di fronte alla cittadinanza in modo trasparente, visto che l’impianto insiste nel territorio di Colleferro e che la sfera di interessi tocca da vicino una delle questioni socio-sanitarie più combattute della valle del Sacco, che attende gli interventi di bonifica.

Nel concreto vi sono aspetti di tale attività che rimangono critici o potenzialmente tali, dato l’impatto intrinseco “di partenza” di un cementificio che utilizza rifiuti come materia prima. Il progetto è stato sottoposto a VIA anche per motivazioni di carattere generale e per considerazioni conservative, vista l’entità degli impatti prodotti da altri impianti di aziende a rischio di incidente rilevante (Avio spa e Simmel Difesa spa).

E’ pacifico che  su diversi aspetti (vicinanza con il centro abitato, piano regionale rifiuti, piano di risanamento della qualità dell’aria), l’impianto ha delle criticità e scopo del proponente è sforzarsi di dimostrare l’allineamento tecnologico e gestionale alle migliori tecnologie disponibili (BAT), nonchè l’invarianza in termini emissivi tra una configurazione con e senza rifiuti.

Considerato infatti il quadro delle criticità presenti nel contesto territoriale della valle del Sacco, si ritiene che, ancorchè non specificatamente attribuibile all’attività di recupero di rifiuti, qualsiasi variazione progettuale debba essere esaminata in appropriate procedure valutative, quali la VIA, alla presenza del Comune e aperte alla partecipazione del territorio. Non possono pertanto  ammettersi vizi nella relativa procedura amministrativa.

Invero, abbiamo chiesto agli Uffici regionali di partecipare alle riunioni della Conferenza ma non siamo stati convocati, né abbiamo ricevuto risposte alle richieste di aggiornamento sull’iter del progetto. A seguito di accesso agli atti del 19.10.2020 abbiamo constatato la convocazione e l’esclusione. Nel momento in cui scriviamo l’iter amministrativo di VIA è sostanzialmente concluso e si attente l’adozione del relativo provvedimento. Peraltro il link per accedere alla documentazione sulla seconda Conferenza è stato caricato sul sistema regionale solo ad ottobre 2020.

Preso atto della definizione dell’iter amministrativo, abbiamo contattato telefonicamente gli Uffici regionali e rappresentato la nostra disapprovazione per l’esclusione e per la mancanza di risposte. Va detto che la Regione, contrariamente alla prassi costante del Comune di Colleferro, ha avuto un atteggiamento “postumo” corretto, nel senso che non si è negata alle richieste di interlocuzione e di chiarimenti, che ci sono state fornite, ricevendo assicurazione che circostanze del genere non avranno a ripetersi.
Abbiamo contestualmente trasmesso, in ritardo, una Nota sulla documentazione presentata da Italcementi spa in procedura di VIA affinchè resti agli atti e venga evasa, non essendo stati informati per tempo della seconda Conferenza decisoria.

Ricordiamo inoltre che nella prima riunione della Conferenza “per disguidi di natura tecnica” la convocazione e gli atti non sono stati pubblicati sul sito web regionale, non consentendoci (non ci sono state altre richieste) di visionare la documentazione, di svolgere un esame approfondito degli elaborati progettuali e di presentare osservazioni nei termini. Si consolida il mancato coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali.

In conclusione, la Conferenza sul progetto di Italcementi spa si è conclusa con il parere positivo delle altre Amministrazioni favorevoli al rilascio del provvedimento di VIA, prendendo atto dell’assenso-assenza del Comune, e la Regione, l’autorità procedente, ha negato ai rappresentanti del comitato la legittimnazione a partecipare.

Riceviamo e pubblichiamo da Ina Camilli, Rappresentante Comitato residenti Colleferro

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