La Certosa di Trisulti per il rilancio della montagna, però dove sono i progetti? Nessuno prima aveva risposto, per ora solo parole

La Certosa di Trisulti, monumento religioso di rara importanza, immerso in un paradiso di bellezza naturalistica, di storia e di veri e propri prodigi della Terra come la grotta dei Bambocci, Pozzo D’Antullo e tanto altro, è tornata nella disponibilità ministeriale dopo l’inquietante vicenda dell’affidamento agli ultranazionalisti di Bannon.

Una circostanza da festeggiare davvero, – scrive Achille Bellucci presidente Uncem – Comunità Montane che prima non era intervenuta – per la quale sono doverosi i ringraziamenti a tutti coloro che si sono battuti per invertire la sorte dell’abbazia. Al contempo dobbiamo auspicare che la popolarità riacquisita da questo bene millenario proprio per le note vicende di cui sopra sia di ausilio per una fase di riassetto, restauro e rilancio. Della Certosa e di tutto il suo straordinario circondario.

Un auspicio suffragato dalla tempestività del presidente Nicola Zingaretti, che ha già attivato un percorso con il Mibact non solo per una celere restituzione alla fruizione collettiva ma anche e direi soprattutto per una centralità nel sistema turistico al quale la Regione Lazio sta lavorando alacremente. Un sistema che veda i territori provinciali integrati in una visione finalmente unica del Lazio, in cui la montagna della nostra regione può recitare un ruolo protagonista.- aggiunge ancora Bellucci – La Certosa, uno dei gioielli d’Italia ma, a maggior ragione da celebrare come uno tra i tesori dei Monti Ernici, è un esempio ora molto visibile delle tante eccellenze che il Lazio, sulle sue alture, può vantare. Esprimo dunque massima soddisfazione per il ritorno e per il rilancio della Certosa, per i progetti di costruzione di un prodotto turistico competitivo che la consigliera regionale Sara Battisti segue e promuove con decisione insieme a Mauro Buschini e agli altri colleghi e che hanno già dato prova di efficacia come, per esempio, il sistema speleologico di Pastena e della stessa Collepardo .  Ribadisco completa disponibilità e collaborazione ai progetti di rilancio dei territori allo studio e già in atto”. Conclude il Presidente di Uncem Lazio e Presidente della XII Comunità Montana dei Monti Ernici, Achille Bellucci

Oggi, tutti esprimono belle parole su questo episodio.  Ma quando il Ministero fece il bando nessuna associazione, che oggi si propone, rispose per gestirla per non dover tirare fuori 100.000 euro l’anno, più la manutenzione.

Se non risposero allora oggi si vantano di cosa? Solo perché è intervenuta una certa politica oggi ci si sbraccia soprattutto a sinistra, ma quando si tratta di tirare fuori i soldi tutti nascondono la mano, a cominciare proprio dalla Regione Lazio che allora fece finta di nulla. Il Ministero, come ha annunciato il Ministro Franceschini a Veroli, al Festival della Filosofia, rispondendo ad una domanda del direttore del Corriere della Luciano Sera Fontana,  “L’associazione di Bannon, fu la sola a rispondere. Offrendo 100.000 euro l’anno ed aveva presentato un progetto di rilancio internazionale”. Prima fanno scappare i buoi dalla stalla e poi si ricordato che esiste un bene come questo in Ciociaria. Oggi a parole sono tutti bravi ma non c’è nessuno che avanza un vero progetto per la manutenzione e di rilancio di quell’unico e bellissimo complesso, con circa 500 camere, che tutti vogliono, ma che nessuno è disposto a tirar fuori una vecchia lira e si riversano tutti sul Ministero, come se fosse la manna per tutti.

Non c’è un progetto per gestire questa bellezza che ci hanno lasciato i nostri avi. Questo monastero può decollare solo se si pensa in modo globale con un grande progetto che coinvolga il mondo intero, altrimenti anche questo diventerà una sanguisuga dello Stato italiano, dove tutti cercheranno di mettere la bocca, ma i soldi li deve tirare fuori la regione o lo Stato, ossia tutti noi per avere qualche impiegato o operaio che accoglie i viandanti, la parola turisti e troppo grossa, però questo monastero può veramente accogliere turisti perché ne avrebbe le capacità tecnica, se appunto si puntasse ad un vero progetto.   

Tutti si sciacquano la bocca  nell’affermare che è bello, bellissimo anzi eccezionale, però… come uscirne fuori non è facile anche con i soldi pubblici. Possiamo credere che i fondi del  Recovery plan, già destinati dal governo Draghi, ci possano dare una mano iniziale, che pure dovrebbe portare miliardi all’Italia possa servire alla gestione iniziale, poi guardando come vanno le cose in Italia è tutto da dire…. Facciamo un esempio concreto che  abbiamo proprio in Ciociaria con l’albergo ecologico all’ingresso di Porciano – Ferentino, che nessuno vuole più gestire perché c’è  solamente remissione, proprio perché è mancato una vero progetto di sviluppo iniziale, come sta per accadere alla certosa di Trisulti. Dove sono gli investitori? Sono forse le associazioni che finora si sono sbracciate per togliere a Bannon quella certosa dove almeno si avevano 100.000 euro l’anno da spendere. Fa niente li spendiamo noi. Non è che questa è la solita battaglia politica per sperperare denaro pubblico? Non voglio fare l’uccello del malaugurio. Però la realtà è quella che abbiamo descritto noi. Poi, chi vivrà vedrà e vorrei tanto sbagliarmi mai come questa volta.

Giancarlo Flavi

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