Littering Artena, quell’incivile abitudine di gettare i rifiuti alla “prece”. Il gesto dell’uomo primitivo che si tirava dietro la schiena le ossa degli animali di cui si era nutrito o i noccioli dei frutti appena mangiati sembra essere rimasto nel nostro Dna. Gettare in terra biglietti dell’autobus, mozziconi di sigaretta, scontrini e altri rifiuti minori è un fenomeno ancora molto diffuso in Italia a tutte le latitudini e trasversale alle varie fasce d’età. E non è un caso se questa cattiva abitudine, che in inglese viene definita “littering”, in italiano non ha una traduzione. Chi più, chi meno, chi con più senso di colpa, chi meno, siamo tutti un po’ “litterer” (colui o colei che fa littering, cioè abbandona piccoli rifiuti senza far uso degli appositi contenitori). E lo dimostra una recente indagine e relative linee guida nazionali per la comunicazione elaborate dall’AICA Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale.
Rifiuti Artena
Ad Artena, alla “prece”, lo scenario che si presenta non è dei migliori. Eppure siamo nel 2021. Eppure la raccolta differenziata nel centro storico artenese, grazie a Emilio, Francesco e ai muli, funziona benissimo. Ciò nonostante qualche buon pensante ancora getta i rifiuti di tutti i generi alla “prece”. Il centro storico, il più grande non carrabile d’Europa, dovrebbe essere il bigliettino da visita di Artena; invece, arrivare e vedere questo brutto scenario non aiuta e non gratifica. Speriamo che il nuovo anno porti un po’ di coscienza nella testa degli “sporcaccioni”, che si faccia un controllo più serrato, che si emettano sanzioni all’indirizzo di chi sporca e di chi evade la tassa sui rifiuti.
Articolo a cura di MANUEL MANCINI
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