Continuano a passare le ore ed i giorni e le verità sulla morte del giova Willy Monteiro si fanno sempre più cruente: sul corpicino inerme, infatti, sono state trovate lesioni a tutti gli organi interni, tra cui polmoni, milza e pancreas. E un cuore spaccato in due parti a causa di una lesione lunga sette centimetri. Questi i risultati dell’autopsia sul corpo del ragazzo palianese ucciso a Colleferro lo scorso 6 settembre. Secondo la relazione dei medici di Tor Vergata che hanno eseguito gli esami nel pestaggio potrebbero essere state utilizzate armi come un bastone, una spranga o un tirapugni. In sostanza – si legge nella relazione – Willy è stato vittima “”di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive”
Intanto nelle ore scorse in procura è stato ascoltato anche il quinto passeggero del Suv dei fratelli Bianchi, un ragazzo di Velletri, che poi era tornato con loro nel locale ad Artena. Inoltre, martedì prossimo saranno esaminati i vestiti dei quattro presunti assassini (i fratelli Bianchi, Belleggia e Pincarelli) dopo le disposizioni del giudice di Velletri dott. Paoletti.
In questi giorni continuano ad arrivare in caserma a Colleferro ragazzi che erano presenti la sera dell’omicidio e che hanno deciso di dare la loro versione, perché ogni dettaglio può diventare importante in fase processuale.
Intanto, ancora non si è spento l’eco della grande manifestazione di solidarietà di Artena, la terza dopo Paliano e Colleferro, dove non meno di quattromila persone hanno partecipato alla fiaccolata, insieme ai sindaci del comprensorio per testimoniare la vicinanza alla famiglia, composta dal papà Armando, mamma Lucia la sorella Milena e di altri parenti che hanno voluto partecipare compostamente al fianco delle autorità locali presenti per ribadire la ferma condanna contro la violenza di ogni tipo con “atti concreti” come ha ripetuto il giovane sacerdote don Antonio Galati:” Parlare un po’ di meno e agire un po’ di più verso il bene comune per una società migliore. Se è vero che nessuno ha il potere di cambiare il mondo, ma tutti abbiamo il potere di cambiare noi stessi”.
Quando si era in piazza prima della partenza del lungo e interminabile corteo si è accesa anche sul palazzo dove si svolge il consiglio comunale, ossia il granaio Borghese la scritta illuminata “Willy” anche qui un lungo applauso. Ai tre sindaci dei comuni coinvolti in questo tremendo omicidio non resta che costituirsi parte civile nel che si andrà ad affrontare presso la Corte di Assisi di Frosinone, con giudici popolari e togati.
Giancarlo Flavi (foto Claudio Pasquazi)
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