In attesa dell’apertura del Bosco di Paliano prevista per sabato prossimo, ingresso da via Colle Gianturco, nel terreno attiguo facente parte del Monumento Naturale La Selva di Paliano e Mola dei Piscoli, di Emanuela Nicoli si pianta un grande salice piangente che segnerà l’inizio dell’estate 2020, dopo la spaventosa pandemia per il covid 19 che ha bloccato l’Italia e che sta paralizzando ancora molte parti nel resto del mondo.
Vuole essere questo salice piangente, che peraltro è un’importante pianta medicinale, il simbolo di una ripresa per questa azienda (di circa 40 ettari di terreno) che in qualche modo vuole ricoprire il ruolo per la quale era stata acquistata; non solo quello di essere un’azienda per la salute delle persone con prodotti biologici e biodinamici. Questa era nata per fare grandi eventi ed a questo si sta puntando per il futuro, però in collaborazione ovviamente con il comune e con le altre aziende che insistono nel posto perché tutti debbono vivere ognuno con la propria unicità.
Sarebbe che finisse la “guerra” sulla questione di proprietà tra i due colossi economici del comprensorio ossia i Nicoli e gli Schina che si stanno “litigando” circa 3 ettari di terreno con la complicità della Regione Lazio e forse di qualche dipendente comunale. Questa vicenda ha “avvelenato” il comprensorio tanto che da più di qualche anno non si organizza nulla per il pubblico, ma si va avanti solo con fantomatiche denunce anche per delle casette mobili di legno.
Cosi, mentre si producono sulla poca parte agricola verdure biologiche di primissima qualità (ne sono testimoni quelle centinaia di persone venute a raccogliere i broccoletti) e si stanno allevando maiali neri dei monti Lepini, che potrebbero essere venduti al pubblico con una macelleria in loco. Ma il comune ne ha bloccato la costruzione a causa di una pozzanghera d’acqua e questo fatto impedisce lo sviluppo non solo dell’azienda (pronta a farla al IV a Colleferro) ma dell’intera zona in quanto i proprietari sono pronti a rinunciare ad un finanziamento di 500 mila euro che coprirebbe la metà dell’investimento per un agriturismo moderno e molto funzionale.
Paolo Nicoli per tutta risposta, giustamente a nostro avviso, pianta alberi di tigli ed un albero di salice piangente al fine di ridare quella dignità necessaria ad un posto meraviglioso che la Regione Lazio, va detto, non ha saputo mai valorizzare per l’ottusità di certi loro dirigenti che non hanno mai pensato allo sviluppo della Selva in generale, salvando solo gli “amici”.
Adesso la Regione Lazio dopo aver perso milioni di euro di entrate da questi terreni, si è “salvata” dando in comodato d’uso al comune di Paliano tutti i 188 ettari di terreno che, almeno sulla carta, saranno assegnati con bandi pubblici (pensate quante altre cause si faranno). Si è già perso troppo tempo con altri mancati guadagni.
Giancarlo Flavi
Be the first to comment on "Paliano, un salice piangente per far rinascere l’azienda agricola La Selva di Emanuela Nicoli"