Piglio, Domenico Tagliente il vignaiolo di Giovanni Paolo II che lo ha incontrato quattro volte a Monte San Biagio

Domenico Tagliante dott. Enologo – Perito Agrario e Agronomo ( scienziato honoris causa , – Doctor of Vine and Wine Sciences presso Western States University 2009 ) Cav. al merito della Repubblica italiana, nonché laureato con corso di scienze pedagogiche. Astrologo – studioso dell’universo stellare. Nato a Crispino ( TA)  nel 1945 Enologo dal lontano 1967.

Dal 1970 a Piglio dove arrivò nel febbraio con il territorio pieno di neve e fu accolto dall’Ing. Manfredi Massimi Berucci che ha scoperto che il vino durante la fermentazione perdeva il colore e che ha dovuto studiare anche come inventare il colorante. Nonché vignaiolo di Giovanni Paolo II ad Albano e scopritore dei cloni dell’Uva Cesanese.

E’ stato certamente il tecnico che ha dato impulso all’attuale Cantina Sociale Cesanese del Piglio, ai tempi del presidente Lucidi. Mentre andava per funghi sulla montagna di Piglio, in località San Biagio per ben 4 volte si è imbattuto con il Santo Padre Giovanni Paolo II, venuto a trascorrere i famosi martedì di riposo. A Piglio dove si è sposato nel 1971 ha fondato insieme agli altri la banda con la quale andò poi a trovare il Santo Padre in vaticano suonando “Filomena” una filastrocca musicale che aveva colpito il Papa.

Nei suoi quattro incontri casuali con il Santo Padre, in località San Biagio, i due hanno parlato di religione. “Ma quello che mi ha colpito- ci dice Tagliente –  era il fatto che il Santo Padre richiamava l’attenzione ogni volta, degli agnellini che pascolavano in loco e che accarezzava amorevolmente” .

“Fino all’età di 24 anni ho fatto il presidente dell’Azione Cattolica al mio paese – ci dice durante conversazione che abbiamo avuto nella sua abitazione nella Circonvallazione di Piglio, dove abbondano libri e rare bottiglie di Cesanese –  La natura noi la conosciamo come la conosciamo. Le religioni sono nate per dare un sistema di vita. Gli egiziani, sono quelli che hanno detto: se c’è un Dio deve essere uno solo.

Ma il vero sistema di vita sarebbe l’applicazione dei 10 comandamenti. Se tutti  applicassimo alla lettera i dieci comandamenti saremmo veramente un’umanità cristiana, ma non è cosi. Perché L’uomo deriva da uno scimmione, voluto da Dio? No. La natura è fatta di tante sostanze chimiche, ed io sono anche chimico, che combinandosi in un certo modo hanno dato vita, animali, piante e insetti, erbe alberi ecc. che sono i nostri fratelli. Noi per vivere dobbiamo mangiare. Noi cambiamo ogni giorno 5 milioni di cellule. Quando tagli le unghie, dopo tre giorni le devi tagliare di nuovo, la pelle i peli, la barba crescono in continuazione”.

Va bene questa teoria, ma quando tu hai parlato con il Santo Padre di che cosa avete parlato. Oltre a questi dieci comandamenti di cos’altro avete parlato? Avete parlato  forse del Cesanese ?

“No. Però mi ha ordinato di fare 10 ettari di vigneto nella sua residenza di campagna di  Albano.  Vino che anche a Benedetto XVI piaceva moltissimo. Poi è arrivato Francesco ed ha fatto togliere le vite di Cesanese  perché ha fatto costruire un giardino. Ho dovuto comprare 10 quintali di uva  e li mandai a vinificare in quel posto. Lui aveva una visione della Religione Cattolica che non è poco. Tutti noi abbiamo nel nostro DNA la storia ed io sono arrivato alla conclusione che siamo tutti fratelli: ci vuole una sola moneta, una sola  religione e l’unione mondiale dei popoli  perché siamo tutti fratelli”.

Finisci, per favore, di  raccontare l’episodio degli agnelli?

Non è che parlava con le guardie che stavano tutte li a vigilare  anche da lontano. Io ho avuto, la fortuna o la sfortuna, che mi trovavo la sopra a raccogliere i funghi  e mi sono trovato improvvisamente davanti a me il Santo Padre vestito di bianco. Siccome era curioso, considerato che lui stava cercando di creare una politica diversa  da quella esistente, visto anche il cambiamento fatto con la Russia con Gorbaciov che ha liquidato tutto. Però, la terra era di pochi ed anche la chiesa aveva le enfiteusi (affrancazioni). Il Papa mi ha fatto capire che quanto scritto nei 10 comandamenti erano le sono le cose da attuare.

Questi agnelli avevano un fiuto speciale, forse cercavano la loro anima, il loro spirito. A Piglio due anni fa sono venuti anche i suoi parenti polacchi a vedere il posto dove lui si ritemprava e anche loro sono stati accolti dagli agnelli e dalle pecore. Li grazie al Comune di Piglio abbiamo messo la Statua e la Stele che ovviamente ho portato sul posto.

Quanto tempo  sei stato a parlare con il papa?

“Lui quando veniva dalle nostre parti già era malato come quando sono andato a trovarlo a Roma con la banda, ma era libero di mente. Io gli avevo raccontato la mia storia e del fatto che ero rimasto orfano, ma i miei genitori mi avevano lasciato nel bene. Avevo la vigna, le olive, le mandorle  avevo due case. Una in affitto con la quale vivevo, a 13 anni mio padre mi aveva insegnato tante cose. Lui, il Santo Padre mi disse di fare molto affidamento ai frati cappuccini , perché costoro per campare lavoravano la terra, come qui a Piglio ed infatti sono diventato loro amico.  Sono andato a fare il militare a Colfiorito.  Per concludere abbiamo parlato di tante cose, della vita attuale e del perché Dio è dentro di noi. Dio siamo Noi. Se tu ti comporti bene ed assecondi le necessità nell’ambiente in cui si vive, si vive meglio e bene. Perché ad esempio nel Congo, quegli abitanti quando si alzano, se la mattina non trovano alcune erbe e qualche frutto non mangiano. Perché non sanno coltivare la terra. I cappuccini sono andati in Congo, ed hanno insegnato loro come farlo. Noi gli abbiamo dato anche i macchinari  e gli stiamo insegnando a fare bene  l’agricoltura. Negli ultimi 200 anni sono stati fatti passi in avanti da giganti, però non ci accontentiamo. Di fatti oggi nel modo siamo 8 miliardi di persone . sfruttiamo la terra in tutti i modi e in tutte le maniere. La inquiniamo. Ci abbiamo fatto le case e all’interno abbiamo il riscaldamento. Cosa stiamo sfruttando la Terra. Quindi se noi aumentiamo lo sfruttamento la terra diminuisce i prodotti, tanto che adesso si è spostato l’asse terrestre. Le notti sono bellissime basta guardare il cielo. Il Santo padre Giovanni Paolo II mi diceva che bisogna conoscere e stare insieme e chi sa di più deve insegnare agli altri”.

E’ in pubblicazione anche un libro sulla storia del Cesanese, nato a Piglio e Serrone, poi  parzialmente allargato a Palianoed Acuto prima DOC poi DOCG ( na delle 23 eccellenze italiane),  con intervista anche a Manfredi Massimi Berucci “Re” del Cesanese ed appunto a Domenico Tagliente scienziato del vino Cesanese.

Katia Piacentini

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