Il giorno di Pasqua sono esattamente 16 anni dall’ultima “gita personale “ di Karol Wojtyla in località Prati di San Biagio a Piglio che fece da Papa Giovanni Paolo II oggi diventato Santo.
Il pastore pigliese che parlò con lui Massimiliano Bruni mentre era li con il suo gregge di circa 350 pecore in settimana tornerà in quel posto magico ed intanto tramite romaedintorninotizie.it rinnova l’appello per poter costruire, in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria Assunta di Piglio (Diocesi di Anagni – Alatri), il Comune di Piglio, ma anche di tutta la popolazione del comprensorio, una chiesetta e un posto ristoro perché quel cammino di Giovanni Paolo II è diventato un luogo di culto di notevole importanza ed accoglie migliaia e migliaia di visitatori l’anno, trovandosi anche molto vicino al percorso per andare al Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra.
Punto ristoro che potrebbe creare una nuova economia per lo stesso comprensorio di Piglio, vista la tanta gente che quotidianamente, soprattutto in estate e nei periodi soleggiati arriva in quel bellissimo posto che “invita” certamente a meditare, proprio come ha fatto Giovanni Paolo II venuto a Piglio per ben 27 volte durante i martedì di riposo, come scrisse il Cardinale Stanislao Dzwisz al sindaco Cittadini che lo invitò a partecipare all’inaugurazione di quel cammino di speranza.
Sono passati già sedici anni da quando Karol Wojtyla, accompagnato dal segretario Arcivescovo ora Cardinale di Cracovia Stanislao Dzwisz, dal medico personale Renato Buzzonetti, dalla guardia del corpo Camillo Cibin e da un limitato gruppo di agenti di scorta lasciò la Città del Vaticano per raggiungere i prati di Santo Biagio. Tale località dista appena due chilometri dal Santuario della Madonna del Monte, passaggio intermedio dei pellegrinaggi verso il Santuario della SS. Trinità.
Papa Wojtyla in questa fetta suggestiva di verde dopo aver pranzato con i suoi collaboratori e riposato in assoluta tranquillità, nella verde tenda che li era stata montata, si mise a pregare mentre tutta la zona circostante era stata presidiata da pattuglie della Polizia di Stato che ne avevano impedito l’accesso alle autorità e ai curiosi accorsi sul posto in moltitudine dopo che si era diffusa la notizia della presenza del Papa a Piglio.
Come si ricorderà il 30 aprile 2011 il sindaco Cittadini inaugurò il percorso contemplativo, installò su questi prati la stele in marmo del maestro Ambrosetti (foto in alto), lesse la lettera dell’allora segretario del Santo Padre Cardinale Polacco Stanislao Dzwisz che comunicava al sindaco che lo aveva invitato, che lui era stato per ben 27 volte in quella località in preghiera e meditazione con il Santo Padre.
E’ questo un posto davvero incantevole dove si può respirare il silenzio della natura, il fruscio delle piante e passeggiare sui verdi prati cosi come ha fatto e continuano a fare il pastore Massimiliano Bruni, la moglie Gloria e l’anziano genitore che ancora non salgono in montagna per la nuova stagione e che ci ha raccontato dei 7 incontri “ravvicinati” che ha avuto con il Papa tanto amato mentre portava a pascolare qui le sue pecore.
Sarebbe interessante anche creare la Via di Giovanni Paolo II, non solo sulla carta ma addirittura dare il nome alla vecchia Palianese, Via Prenestina, Romagnano e alla strada per salire a Piglio che poi unisce quel bellissimo percorso sterrato per chiudersi nel verde prato di San Biagio che da Colleferro porta fino a Piglio, una via che tocca tre diocesi: Velletri, Palestrina e Anagni e potrebbe essere un’ulteriore spinta non solo per chi crede, ma anche per il turismo visto che tocca anche quattro paesi: Colleferro, Paliano (Qui c’è la possibilità di recarsi alla casa dove ha vissuto Santa Maria Goretti) e Serrone a La Forma (questi due paesi in diocesi di Palestrina) e Piglio in diocesi di Anagni.
Giancarlo Flavi
Be the first to comment on "Piglio, il giorno di Pasqua 16 anni dell’ultima passeggiata di Papa Karol Wojtyla. Il Pastore Bruni rinnova la richiesta di far nascere una chiesetta "