La carenza di personale nelle pubbliche amministrazioni si sta ripercuotendo anche sulla Polizia Locale di Piglio dove sono rimasti in due solamente a controllare il vasto il territorio.
E’ vero che i morti, purtroppo, superano i vivi anche al di là del Covid, ma non si vede dalle varie amministrazioni comunali una politica per la crescita sia di personale che di qualità della vita economica.
Dal dopo guerra – ci segnala lo storico Giorgio Alessandro Pacetti- in poi si sono avvicendate nell’arco degli anni le Guardie campestri che dovevano salvaguardare i boschi e i terreni comunali ad uso pascolo nelle persone di Giuseppe Ricci e Carlo Corbi e le Guardie municipali nelle persone di Giuseppe Giorgi e di Muzio De Santis alle quali, andate in pensione, sono subentrate le guardie Gino Camusi nel periodo in cui nella civica amministrazione pigliese era al comando la Democrazia Cristiana (1960-1964) che nell’arco di quattro anni nominò ben 5 sindaci e Andrea Sugamele negli anni ’70.
Successivamente le Guardie campestri una volta andate in pensione non sono state più sostituite, mentre, nel corpo dei Vigili Urbani di Piglio dal 1980 in poi sono entrati:
Domenico Ambrosetti, Franco Camusi, il comandante Vincenzo Cecconi, Mario Scarfagna, Antonio Camusi, Franco Scarfagna, Domenica Borgia, Sonia Tavolieri e Karol Maria Pacetti.
Con l’uscita dal 1° febbraio 2022 dell’ispettore Capo Franco Scarfagna, al quale rinnoviamo gli auguri, ora alla Polizia Locale pigliese, sono rimasti solo due unità Borgia e Pacetti e la storia si ripete come negli anni 70 quando al Comando della Polizia municipale c’erano solo due unità Andrea Sugamele e Gino Camusi.
Potrebbe essere il caso di bandire altri concorsi per dare lavoro ad altri giovani.
Giancarlo Flavi
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