La sinistra serronese non ci sta ed in Consiglio Comunale vota contro la nuova scuola che finisce di dividere ulteriormente il paese e lancia messaggi affinché per le scelte importanti si vada avanti uniti e non divisi. Il nuovo edificio scolastico dovrebbe accorpare le materne e le elementari e verrà costruito in “cambio” del terreno e del rilascio di licenze per le costruzioni.
“Attenzione per le nuove scuole non facciamo errori che possono pregiudicare il futuro” questo il “grido di dolore” dei partiti di sinistra che scrivono una lunga ed articolata lettera per denunciare quanto sta facendo l’amministrazione guidata da Giancarlo Proietto a proposito di accorpamento di parte delle scuole. Decisione che anche secondo noi è veramente un obbrobrio, in quanto si vede da lontano che manca una visione globale di sviluppo del paese.
L’ex Sindaco Candido Damizia non volle fare il campo sportivo in località frainigli, adesso sarebbe il caso di fare un complesso scolastico unico che serva ad unire il paese. Anche perché qui c’è la possibilità di muoversi con facilità ed in questo posto può nascere anche una scuola modello, secondo i parametri e criteri delle nuove normative europee.
Ma veniamo alla lunga “requisitoria” della sinistra: “Lunedì scorso, 11 luglio 2022, si è tenuto presso la sala consiliare del comune un incontro, in seguito a nostra richiesta in relazione al punto n.4 all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per venerdì 15 luglio alle ore 9:30: Approvazione progetti definitivi nuova Scuola Elementare e nuova Scuola Materna. Adozione variante urbanistica”, tra Sindaco e una delegazione dei consiglieri di maggioranza ed il gruppo che circa due anni fa si compose per la questione del dimensionamento scolastico, composto da consiglieri di gruppo di minoranza, Partito Democratico di Serrone, Sinistra Italiana Serrone e della Società civile.
Ciò ci ha allarmato e destato molte perplessità: si porta in votazione un progetto di tale grande importanza economica, sociale e politica senza che sia stato per nulla oggetto di discussione, se non tra i pochi membri della maggioranza, senza alcun coinvolgimento né informazione minima della comunità serronese.
Una scelta di questo tipo andrà inevitabilmente ad avere un impatto profondo oltre che sulla topografia del nostro territorio, anche e soprattutto sulla “cultura di comunità” e sistema scolastico delle generazioni future!
Il nostro obiettivo, chiedendo questo incontro, era quello di poter ottenere un rinvio del punto e in ogni caso un ripensamento che permettesse il coinvolgimento attivo e la condivisione con la cittadinanza.
L’area in questione dove verranno realizzati i due nuovi plessi scolastici, è ubicata nel lotto di terreno di proprietà del Signor Alfredo Rocchi, localizzata a ridosso di via Prenestina, letteralmente “sotto la strada” su un terreno scosceso, in prossimità di una curva. Il terreno è stato ceduto dal privato gratuitamente e volontariamente a fronte (così cita l’atto sottoscritto dal Sindaco di Serrone e dal Sig. Alfredo Rocchi), di un impegno del Comune di Serrone a far recuperare la cubatura persa con l’area ceduta aumentando l’indice territoriale sulla restante zona di proprietà del cedente oppure nell’ampia restante area della parte cedente.
Tradotto: il privato alla fine di tutto ci “guadagna” a dispetto dell’intera comunità, non proprio insomma un atto di bontà disinteressata; del tutto comprensibile e legittimo, d’altronde, ma il Comune?
Oltre tutto ciò c’è anche il finanziamento per i lavori sull’edificio della scuola media Salvatore Prili, anch’essa oggetto di finanziamento, ma non inserita nella variante urbanistica, poiché per questa, come da documentazione, sono previsti lavori di demolizione e ricostruzione nella stessa area dell’edificio esistente, che sarà dotato, come l’attuale, delle sole 6 aule per due sezioni, senza alcuna dotazione tendente a valorizzare l’indirizzo musicale, peculiarità pluriennale della scuola media. Nulla è previsto neppure per la sistemazione esterna, quindi nessuna palestra, né coperta né scoperta, nessun parcheggio pubblico. Il comune spenderà per la scuola media 1.900.000 euro – UN MILIONE NOVECENTOMILA EURO – per lasciare tutto come prima.
La risposta della maggioranza alla richiesta di ripensamento sul punto all’ordine del giorno è stata negativa, “giustificata” alla ristrettezza dei tempi (certo, ora, ma l’accordo Comune Rocchi è stato sottoscritto ad ottobre 2021 e quindi è da almeno un anno che l’Amministrazione sta organizzando tutto, di tempo ce ne sarebbe stato!). La conseguenza sarà che venerdì 15 luglio 2022, si procederà, a colpi di maggioranza con l’adozione della variante urbanistica che darà inizio all’iter che dovrà portare entro il 31 dicembre 2022 all’appalto per la costruzione di questi due nuovi edifici.
Davvero non si poteva fare meglio di ciò che si sta facendo? Davvero è tutta qui la “visione” sul futuro del sistema paese che ha questa Amministrazione? C’è da essere perplessi, preoccupati e indignati!
Ci saremmo aspettati un progetto più lungimirante, di più ampio respiro, condiviso con i cittadini, con la scuola stessa, con le organizzazioni sociali e politiche, che prevedesse l’idea del PLESSO UNICO: materne, elementari e medie raggruppate in un’unica area.
Un progetto che prevedesse un polo educativo 0-6 anni, attuando così un sistema di educazione e d’istruzione che garantisca a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali. Un sistema che mira a promuovere la continuità del percorso educativo scolastico; il sostegno della primaria funzione educativa delle famiglie; favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro dei genitori e la cura dei bambini; ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali a vantaggio dell’inclusione di tutti i bambini, rispettando e accogliendo tutte le forme di diversità.
Quella dell’amministrazione, insomma, è stata una scelta politica chiara, fondata sull’obiettivo di “non scontentare nessuno” e salvare capra e cavoli non preoccupandosi affatto del futuro o, molto più probabilmente, non avendone proprio coscienza.
Così facendo si rischia una ricaduta negativa sul nostro territorio che ne compromette quello sviluppo che ad oggi per noi risulta essere il primo obiettivo di rilancio del territorio.
Le nostre conclusioni sono quelle che tutto ciò evidenzia ancor più chiaramente il modo assai approssimativo con cui gli attuali amministratori comunali governano i processi amministrativi del sistema paese e la poca attenzione che questi ripongono alla scuola ed al sistema socio educativo e dell’istruzione, molto probabilmente per una evidente mancanza di visione sociale e politica ampia.
Pensare alla scuola significa pensare al futuro della comunità, ai cittadini del nostro domani.
Noi non ci arrendiamo e ci batteremo con tutte le nostre forze per porre rimedio a questo errore. Lo faremo pubblicamente e con tutta la comunità. L’unione fa la forza, insieme nulla è impossibile”.
Partito Democratico Serrone
Sinistra Italiana
Sinistra per Serrone
Gruppo Consiliare “Insieme”
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