Con una Santa Messa celebrata dal Parroco Don Primo Martinuzzi e con il nostro ricordo a nome dell’Associazione Culturale “Rocca D’oro” è stato ricordato il grande scenografo-costumista Santi Migneco nell’ottavario della sua morte.
Una chiesa nonostante i limiti del coronavirus, piena di gente, che ha tributato l’ultimo applauso ed ha reso omaggio al grande artista che aveva scelto Serrone per vivere nella nostra terra ciociara.
“Grazie Santi, per tutto quello che hai fatto per questo paese. In nome e per conto dell’Associazione Culturale e Premio “ Rocca D’oro” di cui tu sei stato il socio fondatore e che hai contribuito a far crescere entrambe, hai vissuto tra di noi, almeno per circa 35 anni ed hai portato la tua nuova cultura di teatro.
Di fatto sei diventato non solo amico dei serronesi, ma hai lasciato un importante segno del tuo passaggio. A cominciare da quando insieme ad alcuni nostri compaesani li hai voluti coinvolgere, creando la “Compagnia dei Malintesi” nella recita di “Sarto Per Signora”, con l’autorevole presentazione di Corrado Augias, che poi hai fatto esibire anche a Paliano, Fiuggi Fonte e Alatri, dopo il debutto a Serrone il 7 settembre del lontano 1991.
Poi nel 1992 hai positivamente accolto il nostro invito e sei entrato a far parte della nostra Associazione Culturale “Rocca d’Oro”, dove sei stato tra i protagonisti anzitutto per aver creato quella magnifica scenografia che abbiamo adoperato per diversi anni e portando a Serrone grandi artisti quali Carotenuto ed altri dare evidenza ancor di più il nostro premio “Rocca D’oro”
Poi, sei sceso alla Forma dove hai creato nel lontano 1997 “ il club teatrale Le Tofa” diventando il direttore artistico, portando in quel club altri tuoi colleghi, grandi artisti del teatro italiano che per un’intera stagione ci hanno gratificato con la loro cultura.
Ed è stato questo per te il vero primo passo verso il nostro paese con il teatro, anche se inizialmente venivi visto in modo oserei dire “sospettoso”. Poi, questo “sospetto” lo hai fatto togliere definitivamente quando nel lontano 1997, con i pochi volontari e il sindaco Sesto Damizia che hanno creduto nelle tue qualità artistiche sei entrato a far parte di diritto di tutta la nostra comunità con l’installazione nei vicoli e piazzette del nostro paese del Presepe Etnografico a Grandezza Naturale. Installazione che ha ricevuto anche la “benedizione” del nostro amato parroco Mons. Mario Proietto (con una voce rotta dall’emozione ed è stata quella la prima è ultima benedizione perché poi nel Febbraio del 1998 don Mario è tornato dal Padre che ebbe a dirti): “Che il Signore benedica questo Santi, il sindaco e Bice e quanti hanno realizzato questa magnificenza, per questa opera molto significativa”
In questi 100 giorni di “arresti domiciliari “ per la pandemia del Covid 19, nello scartabellare le mie carte e le tante fotografie ho ritrovato il segno della tua amicizia nel depliant della Compagnia dei Malintesi, dove sei riuscito a creare un connubio di artisti tra “professionisti” e “amatoriali” perché credevi in una nuova forza vitale per farti restituire una freschezza quasi dimenticata e per gli amatori un incontro mai sperimentato, ma fortemente desiderato.
Così, per te a Serrone è ri-iniziato il teatro dopo aver frequentato la sarta serronese Bice Minori. Per lei hai lavorato come costumista dal lontano 1981 e Lei ha saputo coinvolgerti qui a Serrone.
Conserviamo gelosamente i vostri scritti che ci avete lasciato: “A Giancarlo con stima e simpatia. Grazie. Santi Migneco”. Così, l’altro tuo amico Tony Rossati (anche lui non c’è più, ti sta aspettando dall’altra parte del mondo) mi aveva scritto: “A Giancarlo con la speranza che ci segua con la solita stima”. Mentre Fiorella Buffa, altra professionista, ha scritto: “ A Giancarlo sempre vicino con affetto”. Sono scritti e ricordi importanti per me e per la nostra Associazione che ti ha sempre seguito.
Poi nel 1998 hai voluto festeggiare i tuoi primi 25 anni di attività teatrale con una interessantissima ed elegante mostra di scenografie dei tuoi importanti lavori che avevi fatto in giro per l’Italia e all’estero esponendo gli 85 “pezzi” (speriamo che si riescano a recuperare per farne una mostra permanente) quali: scenografie, plastici, bozzetti, costumi e manifesti teatrali allestendo una stupefacente mostra unica, e noi insieme a te abbiamo stampato il bellissimo catalogo con il quale è stata presentata la mostra, realizzando così un’altra primizia.
Quanti personaggi, quanti attori, sono venuti a vedere questo tuo capolavoro e come possiamo dimenticare il giorno in cui arrivò anche il grande attore marchigiano Silvio Spaccesi con la sua compagna Rosaura Marchi. I quali, dopo aver visitato e riempito di complimenti per aver visto la tua mostra, non hanno resistito nel vedere il palco, proprio in piazza Mons. Mario Proietto, anche senza luci e strumenti necessari e lo hanno cavalcato. Lui ha recitato L’infinito di Giacomo Leopardi, lei “A Livella” sotto, in piazza Plebiscito, il grande Giorgio Cuscito, che sembrava ti accompagnasse con il sax che lui stava provando. Una serata unica e certamente rara, perché spontanea, ha vissuto il paese.
Poi, che dire del tuo grande capolavoro? ossia la mostra permanente e unica di costumi teatrali che Bice Minori ha regalato al nostro comune, che tu hai allestito con la tua grande professione o cultura teatrale e con la tua voglia di fare per il nostro paese. E’ questa un’altra perla, molto importante, che ci hai lasciato.
Poi che dire della tua educazione o gentilezza che ci hai dato nel vivere nel nostro grazioso borgo. Per la nostra Associazione meriti non solo una targa ricordo dove hai vissuto, ma anche l’intitolazione di una strada. Noi ti dedicheremo il nostro 31^ Premio nel 2021 (quest’anno non lo faremo).
Giancarlo Flavi
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