Se per il turismo di Monte Scalambra a Serrone anche “le pulci hanno la tosse” in un consorzio che non ha ne capo e ne coda perché è bastato leggere le loro prime esternazioni per capire che questo non andrà molto lontano. La gestione di questa problematica complessa nella quale nessuna amministrazione comunale, dopo l’avv. Fulli, ha avuto il coraggio di affrontare di petto il problema, vero, molto complesso.
Noi più volte abbiamo scritto che per risolvere veramente l’annoso problema della lottizzazione di Monte Scalambra nata agli inizi degli anni 1960, quando l’intero paese è stato spogliato dalla fame in quanto una decina di famiglie furono trasferite nella maremma laziale al fine di sbarcare il lunario e l’allora sindaco avvocato Enzo Fulli (famoso penalista romano) pensò, grazie l’idea dell’Ing. Francesco Leone (ex consigliere di Amministrazione della Lazio Calcio ai tempi di Maestrelli) che per recarsi a Fiuggi per le cure termali ci si fermava al ristorante La Ciociara e da qui nacque la storia delle case sul Monte Scalambra. Poi tra licenze rilasciate, annullate e confermate dai vari Tribunali, nacque anche l’hotel Excelsior, che è stato sempre il cuore pulsante di quella lottizzazione.
Come abbiano scritto nelle ore scorse, occorrerebbero giovani in gamba che almeno lo facessero funzionare in parte andando ad affittare la piscina e il bar sovrastante che peraltro ha un ingresso proprio. Per guardare affrontare i vari problemi della “nostra” montagna, a cominciare dall’acqua e dalle fogne, quindi servizi essenziali, occorre una STU (società di trasformazione urbana) che anzitutto sgravi il problema dagli amministratori comunali, che sono in tutt’altre faccende affaccendati e che guardare allo sviluppo vero di questa zona del nord della Ciociaria, dopo oltre 60 anni dall’inizio della grande svolta che si voleva dare a questo comune con amministratori lungimiranti che avevano guardato davvero molto lontano.
Insomma, a nostro modestissimo giudizio, occorre una grande pacificazione nel paese, perché questa lottizzazione da allora aveva lasciato forti segnali di divisione, soprattutto con coloro che si erano visti privati di un bene per le loro bestie. Oggi, coloro che svolgono questa attività sono pochissimi, anzi a quanto pare ne è rimasto solamente uno che ha trovato la sua dimensione a Cardini, mentre purtroppo sono spariti tutti i pastori con le pecore e quindi la Montagna stessa si può anche riqualificare con altre attività da svolgere tutto l’anno. L’affitto di quella piscina dell’Excelsior (per la quale abbiamo per caso ritrovato un vecchio depliant nel nostro disordinato archivio), potrebbe dare il rilancio giusto per ripartire con un modo diverso e più congeniale ai problemi dei giovani di oggi di tutto il nostro comune.
Ad esempio, se fossimo presidente della Pro Loco faremo questo azzardo della piscina. Perché la Pro Loco potrebbe dare il giusto sviluppo a tutto il comune ed è ora di finirla con il finto campanilismo locale, è ora di lavorare tutti insieme perché la pandemia da covid-19 ci ha unito nelle nostre difficoltà, allora uniamoci nel dare sviluppo al nostro paese.
Giancarlo Flavi
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