Mentre Valmontone e Carpineto Romano hanno ricevuto rispettivamente dalla Città Metropolitana di Roma un milione di euro e 950.000 euro, per riqualificare le strutture sportive dello Stadio dei Gelsi (Valmontone) e del campo da calcio “Ludovico Galeotti”, l’Amministrazione di Artena e gli amministratori preposti non si sono dati da fare per partecipare a questo ed altri bandi. Artena è ferma al palo con tanti disagi che devono subire le associazioni sportive.
Menzioniamo in particolare la mancata realizzazione delle tribune allo stadio comunale a causa dei problemi che si sono verificati col Genio Civile per cui i tifosi non potevano seguire la prima squadra in serie D la “Vis Artena” e nella 2^ categoria la “Real Montefortino”. Meno male per i tifosi rossoverdi che ci ha pensato il patron Di Cori facendo piazzare una tribuna modulare per poter seguire le partite interne della squadra. Però, soprattutto gli atleti più giovani che praticano il calcio, si lamentano in quanto è mal funzionante l’impianto di illuminazione: funzionano 5/6 luci delle quattro torri ed una torre non funziona affatto. Si sperava di poter usufruire del campetto da calcetto, realizzato dietro il campo da calcio, ma è ancora inagibile per le buche e gli avvallamenti. Ciò causa tante difficoltà agli organizzatori perché si trovano a lavorare con tanti ragazzi in spazi esigui e senza illuminazione. Quindi le squadre di Artena non possono giocare in notturna.
Né sono stati presentati progetti per riqualificare o realizzare altre strutture da mettere a disposizione delle altre attività sportive. La realizzazione della tensostruttura è l’unico punto a favore della prima Amministrazione guidata da Felicetto Angelini, ma non è sufficiente. Questa ha permesso la nascita di una polisportiva, che sta ottenendo buoni risultati con la pallavolo; ma gli spazi sono pur sempre pochi e le molte associazioni si trovano costrette a dover condividere gli spazi della tensostruttura, della palestra della scuola De Gasperi e della scuola Serangeli. Il Palazzetto dello Sport resta sempre fermo con le quattro frecce e altri spazi non si sono progettati. Fortunatamente si è data la possibilità a una associazione, la SS Lazio Archery, di realizzare una struttura per poter praticare l’attività sportiva del tiro con l’arco.
Articolo a cura di MANUEL MANCINI & RITA CERASANI
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