Il 12 giugno sono ricorsi i 10 anni dal referendum popolare sull’acqua pubblica che stabilì nuove modalità di gestione e abrogò il profitto garantito per le gestioni private. Con un esito plebiscitario dei Sì all’abrogazione al 95,35%, a significare una volontà netta degli Italiani di disporre di un bene primario e comune senza profitti per nessuno e gestito dalla mano pubblica, come garanzia di equità e disponibilità per tutti i cittadini, denuncia il comitato Aniene
Anche a Subiaco ci fu un’adesione massiccia alla campagna referendaria, prima con un’alta affluenza alla raccolta di firme, poi con una partecipazione al voto assai elevata.
Si recarono infatti a votare il 62% degli elettori, i quali espressero in maniera pressoché unanime il loro NO alla privatizzazione dell’acqua (97,6%) ed ai profitti sul bene idrico (98%), oltre quindi la media nazionale.
Ma nonostante i cittadini ad alta voce abbiano chiesto un’inversione decisa di rotta, ed alcune forze politiche chiesero in vario modo, anche raccogliendo firme, al sindaco di impegnarsi per ottenere un abbassamento delle tariffe, tempi più rapidi per allacci ed interventi tecnici, nulla è stato fatto in tutto questo tempo.
Infatti in questi dieci anni non abbiamo assistito ad alcun calo delle bollette, ma anzi a disservizi notevoli.
Settimane trascorse prima di riparare grossi guasti, cittadini intossicati da acqua contaminata da batteri fecali, allacci sempre difficoltosi, zone del Comune ancora prive di un servizio idrico decente, un’apertura a singhiozzo degli sportelli Acea, questo ed altro è quanto abbiamo visto in questo decennio, non proprio quello che si aspettavano le migliaia di cittadini che hanno gridato un forte SI alla gestione pubblica del servizio idrico.
Ora questa ricorrenza ci consente di tornare ad alzare la voce affinché quanto espresso dai cittadini nelle urne venga rispettato, e dato che tra non molto saranno chiamati di nuovo a scegliere gli amministratori, appare opportuno ridare vigore a questo argomento.
Anche alla luce del fatto che tutte le forze politiche che stanno contendendosi la vittoria alle prossime elezioni comunali, hanno proprio dimenticato di inserire tra i temi da loro dibattuti quello dell’acqua pubblica e della gestione del servizio idrico.
Il Comitato per l’Aniene chiede ai candidati ed alle forze politiche che li sostengono di occuparsi di questo tema per nulla secondario, e di inserire nel proprio programma azioni che tendano al rispetto dell’esito referendario, perché anche i Comuni possono fare molto.
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