Fortapàsc con Giancarlo di vedetta: allora come oggi, e per sempre

Giancarlo Siani neanche ce lo aveva, il tesserino rosso da professionista. Aveva però una cosa che sui tesserini non compare o non fa testo, come la vecchia impronta del dito sulle carte di identità un po’ datate. Lui aveva quel guizzo che, il mestiere di giornalista, te lo qualifica come mestiere di stomaco e basta. Né di cuore, men che mai di cervello.

E’ lì, sotto lo sterno,

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Fonte: Alessio Porcu