ANDES, il calcio del futuro. Come torneranno i tifosi allo stadio?

“Non possiamo più continuare soltanto a gestire l’emergenza: dobbiamo anche costruire un percorso che ci permetta di metabolizzare il nuovo scenario creato dal Covid. Cambierà il ruolo dello steward ma bisogna riflettere anche su come torneranno i tifosi allo stadio”. Sono alcuni dei temi emersi dall’incontro online organizzato giovedì dall’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza che in Italia riunisce oltre trentamila tra steward e Dge (Delegato alla Gestione dell’Evento), dal titolo “Nella ripresa le norme dimenticate”.  

L’evento è stato aperto dai saluti di Ferruccio Taroni, presidente Andes. Al dibattito hanno preso parte poi il professor Antonio Zuliani, psicologo e psicoterapeuta, con il suo intervento intitolato “Vivere gli stadi dopo la pandemia”. A seguire, Giovanni Spitaleri, coordinatore nazionale dei delegati per la gestione evento per la Figc, che ha parlato di “Pianificazione e organizzazione dell’evento al tempo del Covid-19”.

Poi Simone Marchini, Sales & Technologies Advisor Italy della Dallmeier, il quale ha affrontato l’argomento “L’occhio attento, la ricostruzione dell’accaduto”, mentre il presidente Taroni ha poi presentato il suo intervento intitolato “La gestione della sicurezza in questi tempi di incertezza”.

I temi

Tanti i temi affrontati in vista della futura riapertura degli stadi ai tifosi. “Viviamo oggi un momento di incertezza – ha spiegato il presidente Taroni – ma non possiamo restare sempre nell’emergenza. Il calcio sin da subito si è mosso per cercare di costruire qualcosa che andasse oltre la gestione dell’emergenza, iniziando a metabolizzare il momento attuale e soprattutto quelle variabili con cui dobbiamo imparare a convivere e lavorare.

Per questo, Andes nei prossimi incontri che avrà con le istituzioni del calcio, punterà forte su tre temi: l’importanza della formazione degli steward, che non potrà avere più la dimensione pre-Covid; il reclutamento degli steward, che sarà un problema dal punto di vista burocratico, visto che lo era già prima del lockdown anche in riferimento ai ragazzi stranieri; il libretto dello steward, il nuovo contenitore che sarà riproposto al ministero.

Altra riflessione: se è vero che lo steward non potrà più essere lo stesso rispetto al pre-Covid, c’è anche da chiedersi in che modo torneranno i tifosi allo stadio. Credo che in questi mesi sia mancato un maggiore coinvolgimento proprio dei tifosi proprio in ottica di una riapertura delle curve. In questa ottica, quando il calcio ripartirà ci sarà bisogno di steward con una formazione diversa rispetto a quella avuta fino al lockdown.

Serve massima attenzione sulla formazione di queste figure, perché in futuro anche la complessiva organizzazione di un evento sportivo dovrà attenersi ai nuovi scenari dettati dal Covid 19. Servono indicazioni uniche e chiare per tutte le agenzie di formazione di questo settore. E il coinvolgimento pieno di tutti gli attori in campo”.  

Articolo a cura di REDAZIONE

Foto di ROBERTO BENEDETTI

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